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Mercoledì 13 Novembre
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Bancomat, multe in arrivo per i trasgressori di questa nuova norma: ecco di cosa si tratta

Nel PNRR italiano è presente una misura anti evasione fiscale che prevede multe per chi non accetta pagamenti via bancomat e carte di credito

Bancomat, multe in arrivo per i trasgressori di questa nuova norma: ecco di cosa si tratta
Foto PixaBay.com

Le attività economiche che non accettano pagamenti via carta di credito o bancomat potrebbero essere multate: tutti i dettagli sulla misura al vaglio del Governo

Il bancomat e le carte di credito stanno pian piano sostituendo il denaro contante: in ogni Paese del mondo, o almeno in quelli più sviluppati, è infatti possibile effettuare acquisti e pagare servizi tramite POS, attingendo dunque al denaro presente nei conti correnti di proprietà e senza dover necessariamente essere provvisti di soldi liquidi. Questa modernizzazione del sistema dei pagamenti è amata sia dai cittadini (per i motivi spiegati sopra) che dai vari Governi che lottano contro l’evasione fiscale. Ci sono ancora delle attività economiche però che non accettano pagamenti via bancomat e carta di credito e ricevono solo denaro contante che può quindi essere “nascosto”. É proprio per contrastare questa “pratica” che, come riportato da Leggo.it,  il Governo ha pensato ad una norma ad hoc. Vediamo di cosa si tratta.

La legge anti evasione fiscale

Il Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) contiene un provvedimento volto a combattere il “denaro nero” e incoraggiare i pagamenti con strumenti tracciabili come bancomat e carte di credito: si tratta di multe per tutti gli esercenti in Italia sprovvisti di POS o che (scenario più comune) rifiutano pagamenti via bancomat/carta costringendo i clienti a pagare in contanti. La sanzione prevede una multa minima di 30 euro per ogni pagamento rifiutato, se ne saprà di più nei prossimi giorni quando il tutto potrebbe diventare ufficiale.

Che fine ha fatto il cashback di stato?

Un altro strumento molto amato dagli italiani, ideato dal Governo per combattere l’evasione fiscale, è il cashback di Stato: si tratta di un rimborso del 20% su ogni singolo prodotto acquistato nei negozi fisici via bancomat e carta di credito. Questa misura, nata a dicembre 2020 anche per incoraggiare le spese e far ripartire l’economia dopo l’avvento della pandemia, è rimasta in vigore fino a giugno 2021 per poi venir cancellata dal Premier Mario Draghi. I motivi? L’indirizzamento di quelle stesse risorse verso altri “lidi” e le troppe difficoltà nel combattere i “furbetti” che aggiravano le regole del cashback per ottenere benefici in maniera maliziosa…

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L’annullamento dal Governo

A settembre scorso il Premier Mario Draghi aveva deciso di “sospendere” il cashback per la seconda parte del 2021, rinviandolo direttamente al periodo gennaio-giugno 2022. Una scelta, in realtà, fatta unicamente per prendere tempo con la popolazione e le forze politiche promotrici della misura economica in quanto era già chiaro come l’attuale Governo non intendesse confermare il cashback. E dunque al momento dell’approvazione del nuovo Documento di Bilancio, nonostante quasi mille emendamenti presentati per il ripristino del cashback, è stato deciso di abolirlo. Una vera tegola per i cittadini che hanno sfruttato i soldi ottenuti nella prima parte dello scorso anno per vari tipi di spese.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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