Calabrone killer, è allarme per la vespa pericolosa sia per le api che per l’uomo: ecco cosa fare in caso di puntura
Da alcuni giorni si sta parlando sempre di più del cosiddetto calabrone assassino, l’insetto che sta facendo preoccupare l’Italia e non solo: il nome in effetti non fa stare tranquilli, ma in realtà si tratta solo del soprannome dato al calabrone gigante asiatico, ovvero la Vespa mandarina, il più grande al mondo. Come si legge su Everyeye.it, il calabrone gigante asiatico è nativo dell’Asia orientale e ha un corpo lungo circa 5 centimetri, con un’apertura alare di circa 7,6 centimetri. Perché di recente se ne sta parlando così tanto? Proviamo a scoprirlo.
Calabrone killer, cresce la preoccupazione negli Stati Uniti
L’allarme, in realtà, parte dagli Stati Uniti: il calabrone gigante asiatico, infatti, non è ancora arrivato in Italia ma la sua presenza in particolare nello stato di Washington ha fatto innalzare il livello d’allerta. L’insetto è dotato di un lungo pungiglione e si è già fatto notare in Giappone, dove ha devastato numerosi alveari. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, i primi esemplari sono stati individuati tra novembre e dicembre del 2019, ma è dallo scorso mese – quando le api regine hanno iniziato a fondare le proprie colonie – che è iniziato il vero pericolo.
Come agisce il calabrone killer
Probabilmente, però, il peggio deve ancora arrivare: i calabroni, infatti, sono più distruttivi tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, quando vanno a caccia di fronti di proteine per sfamare le regine: è così che il calabrone asiatico individua una colona di api e subito dopo chiama “rinforzi”, facendo arrivare anche 50 esemplari a supporto. I calabroni procedono con l’uccisione delle api, che generalmente è abbastanza cruento: l’ape viene solitamente decapitata con le mandibole del calabrone entro pochi secondi. E in poche ore viene così facilmente sterminato un alveare con migliaia di api.
Alla ricerca di contromisure efficaci
Le api giapponesi, intanto, hanno già trovato un modo per difendersi da questi calabroni: la contromisura è quella di avvolgere gli invasori con i loro corpi e riscaldarli fino a 50 gradi attraverso il movimento. Una strategia, comunque, abbastanza complicata e proprio pratica. Per questo motivo biologi e apicoltori sono al lavoro per individuare delle contromisure efficaci che siano in grado di difendere le api e gli alveari dalla minaccia dei calabroni giganti asiatici prima che diventino realmente pericolosi per l’America. In realtà, non è ancora chiaro come abbia fatto l’insetto ad arrivare in Nord America: molto probabilmente è stato trasportato all’interno delle merci internazionali nei container. Per ora il calabrone assassino non esiste in Italia, anche se abbiamo altre vespe non sempre facili da distinguere: il calabrone classico, la vespa orientale ma anche il calabrone asiatico, sono le tre specie spesso scambiate con la vespa mandarina ma in realtà meno aggressive.
Come comportarsi in caso di puntura
Le punture di vespe e calabroni possono, in rari casi, risultare fatali anche per l’uomo: stando a quanto riferito dall’entomologo Akito Kawahara sul sito The Conversation, api e calabroni hanno ucciso meno di 13 persone nel 2017 e nel 2018 in Giappone. Anche se non letale, una puntura di vespa può far molto male: il loro puntigione, a differenza di quello delle api, non si stacca dopo la puntura, quindi le vespe possono attaccare all’infinito. Tra i sintomi dopo una puntura troviamo dolorre, arrossamento, gonfiore, brucito intenso e prurito. Nei casi più gravi anche reazioni allergiche. Come comportarsi? Dopo essere stati punti bisogna allontanarsi rapidamente ma senza movimenti eccessivi; con compressione o uso di un dispositivo sottovuoto va rimosso il veleno della ferita (non con la bocca); lavare la ferita con acqua o liquidi contenenti tannini (aceto, te, vino rosso). Infine, consultare un medico di fiducia dopo le prime medicazioni.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.