Secondo un report della National Academy of Sciences i cambiamenti climatici potrebbero portare a breve dei gravi sconvolgimenti
Il cambiamento climatico potrebbe porre fine alla civiltà? Secondo un rapporto scientifico questa eventualità sarebbe tutt’altro che improbabile. Speculare sulla fine dell’umanità è uno sport che noi umani abbiamo praticato da sempre. La cinematografia è piena di pellicole che preconizzano disastri climatici che mettono fine alla storia dell’uomo. Tante religioni soffiano sul vento delle paure distopiche. Insomma, la fine del mondo per come lo conosciamo, rappresenta da sempre il timore più grande che turba i sonni degli abitanti della Terra.
Il mondo è pronto per un piano B?
Quindi è sorprendente che nel mezzo di una crescente crisi climatica globale, che ha un impatto su tutto, dalla salute degli individui alla sostenibilità di interi ecosistemi e delle loro risorse, si parli poco di potenziali catastrofi globali. Ma a rispolverare le vecchie paure di un “Armageddon” climatica ci ha pensato un recente report della National Academy of Sciences in cui si sostiene che è giunto il momento di iniziare a prendere sul serio gli scenari peggiori. Davanti a tali prospettive nefaste, l’uomo dovrebbe elaborare già un solido “piano B” per sopravvivere all’estinzione.
Il ruolo dei cambiamenti climatici nelle estinzioni di massa
“Il cambiamento climatico – ha sostenuto Luke Kemp, ricercatore dell’Università di Cambridge – ha avuto un ruolo in ogni evento di estinzione di massa. Ha aiutato la caduta di imperi e ha plasmato la storia. Anche il mondo moderno sembra adattarsi a una particolare nicchia climatica”. I disastri climatici, oltre a rappresentare un vero e proprio dramma per gli esseri umani, potrebbero causare una sorta di reazione a catena che potrebbe travolgere l’economia o scatenare epidemie e altre calamità. E in tutto questo, all’orizzonte si profila anche un possibile scenario di guerra che potrebbe evolversi in una catastrofe nucleare. Un report che non lascerebbe speranza alla continuità della specie umana. CONTINUA A LEGGERE…
Le ombre sul futuro dell’umanità
Insomma, dopo pestilenze, guerre e carestia, secondo gli autori del saggio, sarà il clima estremo la falce che potrebbe decimare il genere umano. La storia recente ha già fornito all’umanità un’anteprima di come potrebbero apparire pandemie, instabilità economica e carenza alimentare globale mentre si combinano tra loro. Le pandemie successive dovute alla carenza di cibo spingono gli esseri umani a un contatto più stretto con i serbatoi di zoonosi; carestie oltre a guerre che limitano la distribuzione del cibo per anni, poi decenni di seguito. L’elevata inflazione potrebbe indurre le economie a sperimentare nuovi modi di fare affari in un mondo devastato dalle calamità naturali. Uno scenario apocalittico che secondo la National Academy of Sciences potrebbe non essere più soltanto la trama di un film.
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