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Lunedì 10 Marzo
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Campi Flegrei, alta concentrazione di anidride carbonica, il direttore dell’Ingv: “Ecco a cosa stare attenti…”

Si tratta di gas potenzialmente letali emessi dal vulcano per degassamento del sistema idrotermale

Campi Flegrei, alta concentrazione di anidride carbonica, il direttore dell’Ingv: “Ecco a cosa stare attenti…”
Campi Flegrei

Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV Mauro Di Vito, ha diffuso sui social la spiegazione di quanto sta accadendo

Oltre all’emergenza legata al bradisismo, alcune zone dei Campi Flegrei stanno fronteggiando in questi giorni l’incubo dell’emissioni di Co2. Si tratta di un gas potenzialmente letale. Per questa ragione, il primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi, si è trovato costretto a dover emanare un’ordinanza urgente per gestire la situazione inviando ai cittadini appositi vademecum. La presenza di questo gas, soprattutto in quei luoghi scarsamente ossigenati, può causare la morte, ecco perchè c’è molta preoccupazione nella popolazione. Le autorità preposte stanno effettuando in questi giorni i rilievi soprattutto nelle scuole e negli uffici pubblici.

Il comunicato del direttore dell’Osservatorio Vesuviano

A fare il punto della situazione sui rischi legati alla presenza di Co2 è stato il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito, che ha pubblicato un articolato intervento sui social dell’INGV. Nel comunicato Di Vito ha spiegato che nell’area di Solfatara- Pisciarelli vengono emesse 5mila tonnellate al giorno di anidride carbonica “insieme a tanti altri gas in concentrazione minore”. Se questi gas si accumulano in zone poco areate, possono diventare altamente tossici e potenzialmente letali.

Le zone ad alta concentrazione

Di Vito, nel suo intervento, ha spiegato che questi gas vengono emessi dal vulcano per “degassamento del sistema idrotermale”. L’area dove è stata rilevata la quantità maggiore di questi gas, oltre alla Solfatara Pisciarelli e alla zona immediatamente circostante, coincide anche con la Piana di Agnano e attorno al Monte Nuovo all’Area delle Mofete. Nelle zone corrispondenti si trovano ampie falde di anidride carbonica e falde idriche. A tal proposito l’INGV ha effettuato misure dirette dei flussi in falda per quantificare la presenza dei gas.

I pericoli da evitare

Il pericolo maggiore, come ha avuto modo di confermare anche il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, riguarda soprattutto i vani interrati poco areati dove il gas può risalire dal suolo e dove lo stesso gas si può concentrare in maniera massiccia. Nei luoghi dove i gas si possono disperdere all’aperto, non si corre nessun pericolo dal punto di vista della salute.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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