Questo sito contribuisce alla audience di Il Messaggero

Mercoledì 20 Novembre
Scarica la nostra app

Campi Flegrei, in aumento l’accumulo di magma, l’esperto: “Ecco cosa potrebbe accadere…”

Gli esperti stanno monitorando la sismicità della zona: sarà necessario mettere in sicurezza gli edifici e la rete viaria per evitare danni notevoli

Campi Flegrei, in aumento l’accumulo di magma, l’esperto: “Ecco cosa potrebbe accadere…”
Sismografo (Foto archivio)

La situazione si fa sempre più critica nei Campi Flegrei: ecco uno stralcio dell’intervista rilasciata dal professor Di Natale al Corriere della Sera

Il trend sembra ormai avviato e va avanti ormai da alcuni mesi nella zona dei Campi Flegrei, dove l’ultima scossa, di magnitudo 2.3, si è verificata alle 2:55 del 12 marzo. Già da tempo gli esperti vulcanologi parlano di una sismicità che è destinata ad aumentare nei mesi a venire e che porterà inevitabilmente al riempimento della camera magmatica. Rispetto a ciò che avvenne nel periodo 1982-84 la camera magmatica si è riempita meno e il suolo si è sollevato in maniera limitata, ma secondo gli esperti l’attività è destinata ad aumentare fino a che il suolo si solleverà per la pressione che giungerà dal basso.

L’intervista del Corriere al professor Di Natale

Già nel 2017 uno studio condotto dal prof. Giuseppe di Natale, vulcanologo dell’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) aveva previsto l’aumento progressivo della sismicità e del sollevamento del terreno. Di Natale ha rilasciato una intervista al Corriere della Sera in cui ha specificato meglio il proprio punto di vista: “Personalmente speravo che sarebbe terminato una volta raggiunto il livello del 1984. Negli ultimi mesi invece abbiamo superato la quota massima del 1984, ormai siamo diversi centimetri più sopra”. Di Natale ha anche dichiarato che si tratta di una situazione completamente inedita “non sperimentata prima”, ecco perchè è molto difficile fare previsioni.

Come si evolverà la situazione?

Ma quando potrebbe verificarsi la tanto temuta eruzione? A questa domanda, Di Natale non ha saputo dare risposta, perchè al momento non si conosce quale potrebbe essere il punto di rottura anche perchè il processo di risalita di magma può durare poco ma può anche durare migliaia di anni. “A mio parere – ha spiegato Di Natale – oggi non c’è evidenza della presenza di intrusioni magmatiche a bassa profondità, ma finché perdura il sollevamento del suolo, la sismicità potrà solo aumentare. CONTINUA A LEGGERE…

Le parole rassicuranti dell’esperto

Le ultime parole proferite da Di Natale nell’intervista al Corriere sono però molto confortanti. Secondo l’esperto, infatti, entro i prossimi 100 anni è “estremamente improbabile” che possa verificarsi una forte eruzione anche perché il magma più superficiale tende a raffreddarsi e questo può inibire una forte eruzione. Bisognerà però monitorare la sismicità della zona e soprattutto cercare di mettere in sicurezza gli edifici e la rete viaria perchè i terremoti potrebbero causare danni notevoli. L’auspicio è che anche la densità della popolazione nell’area interessata si riduca progressivamente.

La nostra newsletter!

Ricevi gli aggiornamenti e le ultimissime
su Meteo e Scienza via mail!

ISCRIVITI ORA!

Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

SEGUICI SU:

Ultima Ora

Ultima Ora Terremoto