Le persone malate di cancro curate con chemioterapia e radioterapia corrono maggiori rischi di ammalarsi al cuore: ecco perchè
Le malattie cardiache e il cancro rimangono le due principali cause di morte in tutto il mondo. Coloro che riescono a sopravvivere al cancro grazie alla chemioterapia o alla radioterapia, possono andare incontro a malattie cardiache e ad infarti. Oltre a un secondo tumore, le malattie cardiache sono la causa principale cause di morte nelle persone che sopravvivono al cancro.
La nuova frontiera per ridurre il numero dei decessi
Dal blog ‘Scientific American‘ giunge però un’ottima notizia per tutte le persone malate di cancro. Grazie alla scoperta di terapie innovative, i malati di cancro oggi possono vivere più a lungo. Secondo l’American Cancer Society, ci sono circa 17 milioni di sopravvissuti al cancro negli Stati Uniti a gennaio 2019. Secondo una statistica, il 5% della popolazione della nazione è sopravvissuto al cancro.
Le percentuali di rischio
Si prevede che il numero dei sopravvissuti salirà a circa 30 milioni entro gennaio 2030. Il dato che invece rappresenta un campanello di allarme è che il 50 percento delle persone trattate mostrerà un certo grado di disfunzione cardiaca o un aumento del rischio di un problema cardiaco entro 20 anni dal trattamento. Secondo la stessa statistica, una persona su 20 svilupperà insufficienza cardiaca e il 40 percento sperimenterà problemi del ritmo cardiaco. Nelle persone che sopravvivono al cancro, il rischio di infarto è otto volte superiore rispetto alla popolazione generale.
Cos’è la cardio-oncologia e i nuovi protocolli per ridurre scompensi cardiaci e decessi
I rischi legati alle malattie cardiache per i sopravvissuti al cancro rimane una delle piaghe a cui la medicina dovrà trovare risposte più incisive. La cardioncologia è un ramo della cardiologia che studia proprio questo tipo di problemi. Le malattie cardiache legate ai trattamenti del cancro sono dovute al fatto che le cellule cardiache sono molto attive. Una persona con un impulso medio di 80 battiti al minuto ha 115.200 battiti al giorno e più di 42 milioni all’anno. I problemi legati al ritmo cardiaco sono conseguenza della chemioterapia e della radioterapia e aumentano le possibilità di sviluppare problemi cardiaci, tra cui insufficienza cardiaca, attacchi o problemi del ritmo, malattie delle valvole cardiache, ipertensione o ictus.
Oggi, dei nuovi protocolli adottati dalla cardioncologia hanno ridotto i decessi per malattie cardiovascolari e gli episodi di scompenso cardiaco per le persone trattate con chemioterapia per molti anni. Ai pazienti che presentano un innalzamento dei marker durante la cura viene somministrata una terapia preventiva con Ace-inibitori e betabloccanti. Un protocollo che ha evidenziato grandi risultati e ha aperto una nuova strada per ridurre l’impatto della chemioterapia sul cuore.
Grazie all’immunoterapia si può vivere più a lungo
Indubbiamente, è necessario che i pazienti ricevano un trattamento per aiutarli a sopravvivere al loro cancro. Oggi, grazie all’immunoterapia che consente al proprio sistema immunitario di colpire e uccidere le cellule tumorali, le persone possono sopravvivere più a lungo. Sarà una sfida fondamentale per la medicina oncologica quella di conoscere meglio le connessioni tra il trattamento del cancro e il cuore al fine di identificare e arrestare eventuali problemi cardiaci futuri prima che si verifichino.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.