Canone Rai, nuovo aumento in vista: arriva anche la conferma dell'azienda, tutti i dettagli

Il dirigente Rai Carlo Fuortes ha accennato alla possibilità di un aumento del canone Rai: tutti i dettagli e i motivi di questa decisione

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Il canone Rai potrebbe aumentare ancora: ecco perché e cosa succederà agli utenti

Brutta notizia in arrivo per gli italiani: come anticipato nelle scorse settimane, potrebbe verificarsi presto un nuovo aumento del canone Rai che graverà dunque sulle finanze di tutti i cittadini (dato che si tratta di una tassa inclusa nella bolletta della luce, almeno fino a pochi giorni fa). A confermare queste voci è stata la stessa azienda con il dirigente Carlo Fuortes che ne ha parlato per il quotidiano La Repubblica. Di cosa di tratta quindi?

I dettagli sull'aumento del canone Rai

Il canone Rai, come detto, qualche anno fa è stato incluso nella bolletta della luce come misura per evitare l'evasione fiscale (persone che usufruivano della tv senza però pagare la tassa) ma il Premier Mario Draghi ha deciso poche settimane fa di escluderlo dalla bolletta e riportarlo al ruolo di “tassa singola" come era un tempo. Il tutto in un periodo di difficoltà economica per buona parte della popolazione. “Non si tratterebbe di una tassa di possesso – ha precisato Fuortes – ma di un tributo per accedere ai contenuti visto che l’app Raiplay è gratuita “. Ma qual è il motivo?

Ecco perché aumenterebbe il canone Rai

Premesso che non è ancora chiaro l'ammontare dell'aumento del canone Rai, né da quando esso entrerebbe in vigore, il motivo sarebbe duplice: da una parte per aumentare le entrate ritenute “incongrue" rispetto al servizio offerto e ai costi molto più alti negli altri Paesi europei, dall’altra per adeguarsi a un nuovo modo di fruizione parecchio differente dagli anni precedenti. Se ne saprà di più nei prossimi giorni.

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Aumento del canone anche per comprendere tablet e cellulari

E poi c'è la proposta di estendere il canone Rai a tablet e cellulari, che non è inedita. Già nel 2012 era stata paventata questa ipotesi da parte dei vertici della Rai. Una proposta che venne archiviata dopo aver scatenato un'ondata di polemiche e di critiche. Fra l'altro, andrebbe sottolineato come i numeri delle utenze di Rai Play siano ben al di sotto delle aspettative. Secondo le ultime stime, “solo" 3 milioni di italiani su 22 milioni di abbonati utilizzano i servizi in streaming della Rai, con un ricavo che si aggira attorno al miliardo e settecento milioni di euro. Una proposta congrua potrebbe essere quella di far pagare solo coloro che realmente utilizzano questo servizio e non tutti gli utenti in maniera indistinta.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.