Carta igienica, trovati agenti chimici inquinanti pericolosi per la nostra salute
La presenza di PFAS nella carta igienica può portare a problemi di salute, ecco i rischi a cui si va incontro
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Ecco i sorprendenti risultati di una ricerca riguardante alcuni componenti chimici presenti sulla carta igienica
Negli Stati Uniti, una comunità di genitori green, la Mamavation, ha concentrato la sua attenzione, sulla scia di alcune indagine della EHN.org sulla presenza di PFAS in alcuni oggetti di uso quotidiano ( abbigliamento sportivo, trucchi, etc) sugli elementi contenuti nelle più note marche di carta igienica, usate anche dai loro figli, per capire se esse contenessero o meno materiali nocivi, tra cui gli stessi PFAS. Il test, condotto in collaborazione con EHN.org e con diverse community che si dedicato al benessere ambientale, è stato realizzato su 17 marche di carta igienica, tra cui Charmin Ultra Soft Toilet Paper, Seventh Generation 100% Recycled Bath Tissue, Tushy Bamboo Toilet Paper e Who Gives a Crap Bamboo Toilet Paper, per cui prodotti di diversa tipologia (riciclata convenzionale, a base di canna da zucchero o di bambù) che sono state portate in un laboratorio certificato dall’Agenzia per la protezione ambientale.
Quali sono i risultati della ricerca?
I risultati dei test condotti sulla carta igienica sono stati sorpendenti. Nel 24% dei prodotti sottoposti a test, sono stati rilevati livelli di fluoro, che la comunità scientifica ritiene un indicatore della presenza di PFAS. Si tratta di composti chimici impiegati in campo industriale, in quanto capaci di rendere i prodotti (carta igienica, carta forno, etc.) impermeabili all’acqua e ai grassi. In particolare, i prodotti che hanno indicato maggiore presenza di PFAS erano quelli fatti di bambù, di polpa di legno o di carta riciclata.
Cosa significano questi dati?
I risultati della ricerca sono sicuramente inaspettati, ma bisogna comunque sottolineare che si tratta di livelli bassi di PFAS che possono indicare, secondo gli esperti, non un'introduzione volontaria di tali sostanze, ma un'immisione involontaria nel prodotto durante le fasi di produzione e imballaggio. Un'altra cosa da sottolineare è che tali test sono stati realizzati su marche presenti sul mercato statunitense, ma ciò non esclude la possibilità che tali livelli di PFAS possano essere presenti anche nei prodotti italiani. I PFAS però non sono l’unico problema. Nella produzione, la carta igienica va incontro a processi come lo sbiancamento e l’uso di coloranti, che nella maggior parte dei casi sono a base di petrolio, che possono essere nocivi per il corpo umano, soprattutto per l'area genitale delle donne. Oltre a ciò, i test hanno rilevato tracce di altri agenti, tra cui formaldeide, polietilenglicole e BPA, soprattutto in prodotti riciclati, e diverse tipologie di fragranze,che, in alcuni casi, non erano neppure segnalate. CONTINUA A LEGGERE…
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Quali sono gli effetti sulla salute
La presenza di PFAS nella carta igienica può portare a problemi di salute, che però sono ancora poco evidenti e in fase di analisi. Linda S. Birnbaum, scienziata emerita, ha dichiarato a Mamavation che i PFAS causano effetti in quasi ogni organo, perché la carta igienica viene strofintata in parti vascolari del corpo, per cui è logico preoccuparsi dell' esposizione.Altre ricerche affermano che l’esposizione al PFBA può avere effetti nocivi sul fegato. Se poi l'esposizione è orale può diventare addirittura immunotossica.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.