Cavi in fibra sull'oceano, il nuovo progetto della NATO per rendere i sistemi meno vulnerabili
Ogni anno, in media, vengono tranciati tra 100 e 150 cavi, nell maggior parte a causa di ancore o attrezzature da pesca: la soluzione attuata dalla NATO
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Proprio questi cavi possono diventare un bersaglio esposto in caso di guerra “ibrida”: cosa prevede il progetto Heist
La vulnerabilità dei cavi in fibra ottica che connettono fra loro i vari continenti è un tema sempre all'ordine del giorno e in futuro potrebbe diventare sempre più nevralgico anche alla luce dei recenti episodi che sono accaduti negli oceani con il tranciamento dei cavi nel mar Baltico presumibilmente da parte di una nave cinese. Proprio questi cavi possono diventare un bersaglio esposto in caso di guerra “ibrida” trattandosi fra l'altro di cavi dallo spessore modesto.
La piaga dei continui tranciamenti
Il dato davvero preoccupante è che ogni anno, in media, vengono tranciati tra 100 e 150 cavi, nell maggior parte a causa di ancore o attrezzature da pesca. Questi cavi, molto spesso, vengono tranciati artatamente proprio al fine di sabotare il nemico. Ecco perchè la NATO ha dato il via ad un nuovo progetto, denominato HEIST (Hybrid Space/Submarine Architecture Ensuring Infosec of Telecommunications), finalizzato a creare un sistema ibrido che mette insieme cavi sottomarini e satelliti.
Gli obiettivi
Questa tecnologia ibrida risulterà fondamentale per evitare che nazioni che sono dipendenti da pochi cavi, come l’Islanda, possano essere isolate facilmente. In realtà le alternative ai cavi sottomarini è già stata fornita da Starlink di SpaceX, tuttavia affidarsi soltanto ad un'entità privata non è stato ritenuto opportuno. Ecco perchè HEIST, fornirebbe una soluzione indipendente e sicura, sviluppata da un team internazionale i cui partner sono rappresentati da enti eminenti come l'università Cornell ed ETH Zurigo, oltre ad altre istituzioni governative.
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Quando sarà disponibile il primo prototipo
Il progetto HEIST si basa soprattutto sulla commistione tra tecnologie già conosciute e mature che potranno essere adeguatamente sfruttate al fine di avere un impatto ridotto sul nostro pianeta anche in ottica di ecosostenibilità. Si punta a rendere disponibile il primo prototipo entro due anni.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.