Come fare il pane in casa, alcune cose da sapere prima di mettersi all’opera: strumenti, ingredienti, levitazione e cottura
Avete intenzione di fare il pane a casa ma non sapete da dove partire? Niente paura, Dissapore.com ha pubblicato una guida per principianti che spiega come preparare in casa partendo da zero, dagli strumenti alle conoscenze di base sugli ingredienti.
Gli strumenti per fare il pane in casa
Se vogliamo proprio partire dalle basi, allora non possiamo che farlo iniziando dagli strumenti: essenziale è il tarocco (o il taglia pasta), utile per recuperare l’impasto dalla macchina o dalla ciotola dopo l’impasto ma anche per pulire il piano di lavoro. È bene dotarsi di una pala a legno e di un termometro a infrarossi. I cestini per la lievitazione finale risulteranno molto utili per garantire una forma regolare e permettere alla superficie del panetto di asciugarsi e non seccare Il resto degli strumenti, per fare del buon pane in casa, è facoltativo.
La farina è l’ingrediente principale
Per quanto riguarda gli ingredienti, quello principale è ovviamente la farina: meglio iniziare con una farina bianca, una buona tipo 1 e 2, che agevolano nella lavorazione senza però pregiudicare gusto e leggerezza. Per è più esperti, è possibile mescolare farine di diversi tipi.
Lievito madre o pre-impasti?
Passiamo poi al lievito madre: farlo, come si legge su Dissapore, è un grandissima soddisfazione. Si tratta però di un ingrediente difficile da gestire: va curato, tenuto attivo e rinfrescato continuamente per avere il massimo rendimento e procedere in sicurezza. In alternativa si può procedere con i pre-impasti, meglio se poolish (tipologia di pre-impasto liquida) per le prime pagnotte domestiche. Si riescono ad ottenere risultati simili a quelli che si raggiungono con del lievito madre liquido ma con una complessità molto inferiore.
La lievitazione
Scelti gli ingredienti, si passa alla lievitazione. Alla doppia lievitazione: per il pane il riposo è fondamentale per poi poter sviluppare bene in cottura. La lievitazione si sviluppa in due parti: puntata, che può essere condotta in frigorifero per 24 ore o a 26-28 gradi per 2-3 ore; poi appretto, ovvero dopo la formatura delle pagnotte l’impasto si ripone in cestini o ciotole già coperte da un anno, con il capo verso il fondo del contenitore. Dopo 1-2 ore a 26-28 gradi il pane può essere infornato.
La cottura
Si passa infine alla cottura: importante sapere se sono necessarie delle iniezioni di vapore nel forno per rallentare la formazione della crosta e permettere al pane di svilupparsi in altezza (ma non è fondamentale, la cottura si adatta all’ambiente domestico). Dotatevi di una pietra refrattaria o una teglia rovesciata per avere la spinta dal basso. Solo dopo il taglio saprete se il lavoro è stato fatto bene.
Quando sfornare il pane
Quando va sfornato il pane? Si considerano tre fattori: temperatura, ovvero se misurato al cuore con un termometro a sonda deve essere almeno a 90 gradi. La mollica deve essere asciutta: si può controllare infilando uno stuzzicadenti nella pagnotta. Infine bussate il fondo del pane: se suona vuoto è pronto.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.