Condizionatori, nuove regole in arrivo, ecco perché non si potrà scendere sotto questa temperatura. I dettagli
Il conflitto tra Russia e Ucraina continua ad avere ripercussioni sul nostro Paese. Uno dei punti più discussi, negli ultimi giorni, riguarda l’utilizzo dell’energia elettrica e non solo. Il nostro Governo, a tal proposito, sta cercando di progettare delle soluzioni che servano a fronteggiare l’attuale mancanza di approvvigionamento di gas dalla Russia. Per far ciò si stanno pianificando nuovi accordi con altre nazioni, ma l’alternativa immediata riguarda alcune possibili restrizioni rivolte all’uso eccessivo dei condizionatori per l’imminente periodo estivo e per il prossimo inverno.
Il nuovo regolamento sull’utilizzo dei condizionatori
Il Governo Draghi, infatti, ha da poco approvato un emendamento al Decreto bollette che introduce nuove norme per l’utilizzo dei condizionatori all’interno degli uffici pubblici. Vediamo, quindi, tutte le novità a riguardo. A partire dal primo giorno di maggio 2022 e fino alla fine di marzo del prossimo anno in tutte le strutture pubbliche sarà obbligatorio mantenere la temperatura degli impianti di condizionamento al di sotto dei 27 gradi. La tolleranza accettata sarà di massimo due gradi. Questo vuol dire che, in realtà, la temperatura indicata come limite è di 25 gradi.
Le nuove norme
Queste nuove norme dovranno essere rispettate anche nelle scuole e nelle sedi di enti locali. Le regole, poi, non si limiteranno al solo periodo estivo ma saranno estese anche ai mesi successivi e fino al 31 marzo del 2023, salvo cambiamenti. Durante l’inverno, naturalmente, cambieranno i limiti imposti. La temperatura, in questo caso, non potrà andare oltre i 19 gradi, esclusi i due di tolleranza. Imponendo tali limiti il Governo punta al risparmio del consumo di elettricità e gas. L’obiettivo è limitare i consumi di almeno 4 miliardi di metri cubi durante i mesi restanti del 2022.
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Le multe
Questa scelta è conseguenza del sempre minore approvvigionamento di gas dal territorio russo. Vengono esclusi dall’emendamento strutture pubbliche come gli ospedali, le case di cura e gli edifici privati. Non sono ancora stati chiariti del tutto le modalità di controllo delle limitazioni imposte dall’emendamento. Invece, sono già state stabilite le sanzioni per chi non rispetterà i limiti, ovvero delle multe che varieranno da un minio di 500 euro a un massimo di 3 mila euro. L’Italia non è la sola nazione ad avere adottato queste misure. Infatti, anche in Germania si pensa di voler stabilire dei limiti per i sistemi di riscaldamento e raffreddamento.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.