Coronavirus, col 5G la diagnosi è a distanza grazie alla rete di ZTE e China Telecom
Tecnologia e medicina vanno spesso di pari passo e questo è uno di quei casi: come si legge su Techradar.com, infatti, il produttore cinese di apparecchiature di rete ZTE e l’operatore China Telecom hanno contribuito alla prima diagnosi in remoto del coronavirus usando una rete 5G.
La rete 5G per l’ospedale della Cina occidentale dell’Università del Sichuan
Il coronavirus ha infettato migliaia di persone e già causato decine di vittime in Cina, da quando l’epidemia è stata segnalata per la prima volta a fine dicembre, con un bilancio in costante aggiornamento. ZTE ha fornito, installato e ottimizzato la rete 5G sia all’aperto che al coperto insieme ad altre apparecchiature di comunicazione per l’ospedale della Cina occidentale dell’Università del Sichuan.
A breve accesso anche ad altri ospedali della zona
È stata così creata, grazie agli impianti, una rete 5G interna affidabile e in grado di supportare le visite mediche in remoto. ZTE in futuro espanderà il proprio sistema per dare accesso alla diagnostica a distanza anche ad altri ospedali della zona.
Le possibilità che offre il 5G alla medicina
Grazie al 5G è possibile mettere in contatto medici e pazienti diminuendo così i rischi associati al trattamento di malattie mortali, senza però dover sacrificare velocità e qualità delle cure. Il 5G rende possibile la visione di video in alta qualità a bassa latenza, permettendo ai medici di ottenere l’immagine chiara dei pazienti senza esporsi al rischio contagio. Chi vive in aree rurali con risorse limitate, inoltre, può essere curato da specialisti nonostante i limiti geografici, spesso presenti in un territorio vasto come quello cinese.
Telemedicina, settore in rapida crescita
In questo modo un numero limitato di medici esperti possono trattare in maniera più semplice un gran numero di pazienti in diverse località con spostamenti minimi. Le telecomunicazioni svolgono un ruolo centrale nella telemedicina, settore redditizio con un giro d’affari stimato in oltre 130 miliardi di dollari entro il 2025, contro i 38 del 2018. Siamo davvero pronti? C’è innanzitutto, per quanto riguarda il 5G, bisogno di un operatore partner; questi operatori devono poi assicurarsi che le loro infrastrutture e le loro reti siano pronti alle sfide della prossima generazione.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.