Esistono davvero correlazioni tra la diffusione del Coronavirus e il 5G? Ecco l’opinione di una illustre scienziata che smentisce queste indiscrezioni
In questi giorni circolano sul web indiscrezioni infondate su una presunta relazione tra 5G e Coronavirus. Una tesi bocciata dalla scienza che ha indotto, fra l’altro, Youtube a rimuovere diversi video che ne dimostrerebbero la presunta correlazione. Fiorella Belpoggi, Direttore del Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni dell’Istituto Ramazzini, al sito Il Salvagente ha spiegato le ragioni per cui questa correlazione è assolutamente impossibile.
Non esistono prove scientifiche che ne dimostrino la correlazione
“Non ci sono prove che ci sia una relazione tra 5G e diffusione del coronavirus, è inopportuno sollevare queste voci”. Il passato la dottoressa Belpoggi, ha studiato gli effetti derivati dalla sovraesposizione alle onde elettromagnetiche sempre con grande obiettività. Nell’intervista concessa a “Il Salvagente” la Belpoggi ha giudicato “inopportuno” il momento per sollevare incertezze sul 5G e su eventuali correlazioni con l’epidemia in corso al fine di infondere ancora dubbi e paure nella gente.
Il caso dell’Iran
E’ vero che esistono degli studi che hanno dimostrato come alcune radiofrequenze possano influenzare atti metabolici e alcuni meccanismi cellulari, ma non vi sono prove che documenterebbero in modo inequivocabile gli effetti del 5G sulla salute degli esseri umani. La dottoressa Belpoggi ha poi citato il caso dell’Iran dove i casi di Coronavirus sono molto diffusi. Si tratta di un paese non attrezzato dal punto di vista delle connessioni a radiofrequenza.
I possibili danni legati all’inquinamento elettromagnetico
E’ chiaro che la teoria della connessione tra Coronavirus e 5G è una fake news perchè infondata dal punto di vista scientifico. E’ molto più probabile che il virus trovi terreno fertile nell’inquinamento per diffondersi più rapidamente, ma non ci sarebbero legami con l’inquinamento elettromagnetico responsabile di altri disturbi. Uno studio effettuato su 2500 ratti ha dimostrato come vi siano deboli effetti cancerogeni legati all’inquinamento elettromagnetico ma non si parla assolutamente di rischi connessi al 5G allo stato attuale.
L’inquinamento atmosferico potrebbe essere stato una causa secondaria
La dottoressa Belpoggi non ha invece negato la possibile correlazione tra l’inquinamento e la diffusione del Coronavirus ma non come causa diretta ma secondaria. Recenti studi hanno dimostrato come attraverso i Pm10 il virus possa diffondersi più facilmente anche se non vi sono studi scientifici che lo hanno dimostrato in modo chiaro e inequivocabile. “Se prove non ce n’è, evito di pronunciarmi su questi fenomeni – ha dichiarato la dottoressa Belpoggi – e li ritengo anche non opportuni in questo momento”.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.