I mitili sono parte integrante della cucina italiana e sono utilizzati da quasi tutti i ristoranti per succuleni menù
Cozze e vongole rappresentano da sempre due tipologie di mitili che fanno parte della cucina italiana. Due appetitosi ingredienti ai quali è davvero difficile rinunciare per chi ama la cucina nostrana. Eppure in futuro, questi mitili rischiano davvero di sparire o di diventare sempre più rari e quindi molto più costosi. Tutta colpa del cambiamento climatico che sta alzando notevolmente la temperatura dei mari con ripercussioni notevoli su tutto l’ecosistema marino.
La piaga che sta colpendo l’intero settore
Non solo le temperature estive sono state le più alte di sempre (secondo gli scienziati), ma il vero danno è che il caldo si sta prolungando oltremodo anche a settembre, quando normalmente le temperature subiscono un calo notevole. Gli scienziati sono molto preoccupati soprattutto per ciò che sta accadendo nelle acque dell’Adriatico e, più in generale, del Mediterraneo. La vera questione cruciale che sta allarmando tutti è la sopravvivenza delle cozze e delle vongole. Una piaga molto preoccupante per l’intero comparto economico legato alla miticoltura e alla ristorazione.
Il parere dell’esperto
Come ha avuto modo di spiegare al sito Today, il professore ordinario di Fisica dell’Atmosfera e Oceanografia del Salento, la temperatura dell’acqua marina ha superato di gran lunga i valori limite tollerati dalle cozze. Mentre le vongole sono sempre più minacciate dall’inquietante presenza del granchio blu che sta facendo razzia proprio di questi mitili. Ma non tutto sembra essere perduto. Lo stesso Lionello ha illustrato quelle che potrebbero essere le soluzioni nel lungo periodo.
I possibili rimedi
Secondo il professore di Fisica dell’Atmosfera del Salento, la catastrofe potrebbe essere limitata o evitata agendo d’anticipo e modificando i tempi delle acquacolture. In questo modo verrebbe salvaguardato la raccolta delle cozze evitando il fenomeno delle morie di massa durante i periodi caldi. In ogni caso queste condizioni climatiche avrebbero un impatto sulla qualità alimentare del prodotto e non è chiaro quanto sia possibile mantenere gli standard quantitativi attuali. i
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