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Creata la prima batteria a sabbia: ecco come funziona e a che serve

Nasce la prima batteria a sabbia, ideata da ingegneri finlandesi ed esempio di energia rinnovabile: tutti i dettagli sul progetto

Creata la prima batteria a sabbia: ecco come funziona e a che serve
Foto Pixabay.com

Due ingegneri finlandesi hanno ideato la prima batteria a sabbia di sempre: eccome funziona, il modo in cui si alimenta, pro e contro

Cosa succederà quando i combustibili fossili e le risorse energetiche che conosciamo si esauriranno? Come faremo a far funzionare mezzi di trasporto e impianti di riscaldamento ma anche oggetti di uso quotidiano come frigoriferi, lavatrici, telefoni e quant’altro? L’appello che circola da anni è quello di ricorrere alle risorse rinnovabili, all’energia green, l’alternativa ideale perché più ecologica e sostenibile. Il processo di “switch” a questo tipo di alimentazione non è semplice (e soprattutto in Italia ricco di ostacoli…) ma si intravedono già i primi tentativi di affidarsi a materie prime finora mai considerate in ambito energetico. É il caso degli ingegneri Markku Ylönen e Tommi Eronen che, come riportato da Focus.it, hanno creato la prima batteria a sabbia!

Come funziona

I due finlandesi hanno ideato e realizzato un accumulatore composto da un grande cilindro di materiale isolante che al suo interno contiene una serie di resistenze elettriche e cento tonnellate di sabbia. Le resistenze vengono riscaldate utilizzando l’eccesso di corrente elettrica prodotta da pannelli fotovoltaici, impianti eolici o altre fonti rinnovabili. La sabbia viene così portata a una temperatura di circa 500 °C ed è pronta per fungere da energia. No litio né batterie di alcun tipo a supporto, solo sabbia stimolata dalle reazioni elencate. In attesa di capire quale potrebbe essere il suo effettivo utilizzo nella vita quotidiana…

Pro e contro

I progettisti ritengono che l’accumulatore a sabbia sia la soluzione ideale per gestire il surplus di energia prodotto dalle fonti rinnovabili: costa poco, può mantenere il calore a una temperatura stabile per diversi mesi e, a differenza delle batterie tradizionali, non soffre problemi di diminuzione delle prestazioni con il passare del tempo. E, fatto non trascurabile, non ha problemi di smaltimento una volta esaurito il suo compito. Ci sono però anche dei contro; ad esempio la sabbia diventa molto inefficiente se si prova a riconvertire il calore accumulato in corrente elettrica. Se ne saprà sicuramente di più prossimamente quando il progetto degli ingegneri scandinavi avrà altri upgrade, resta comunque il fatto che bastano un’idea e competenze tecniche per progettare qualcosa di rivoluzionario!

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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