Crisi dei microchip, tra le aziende colpite c’è anche Apple
Da ormai circa un anno è in atto la cosiddetta crisi dei microchip che sta mettendo in ginocchio numerose aziende di tutto il mondo: per diversi motivi, tra cui la scarsità di materie prime (ma ci sono anche motivi economici e politici), le società che producono i microchip non riescono a produrne abbastanza. A risentirne sono le società di svariati settori, tra cui quelle che producono smartphone: anche Apple è alle prese con questo problema. Leggi anche Offerte telefonia mobile, le migliori promozioni degli operatori virtuali
Dieci milioni di nuovi iPhone in meno
Una crisi, quella dei microchip, che sta ostacolando la ripresa economica post-Coronavirus. Tra le società che potrebbero non essere in grado di soddisfare le richieste dei clienti c’è Apple: a Natale, come riporta LaStampa.it, potrebbero non esserci abbastanza iPhone 13. La società di Cupertino, infatti, ha dovuto tagliare la produzione di nuovi iPhone: saranno 80 milioni entro la fine dell’anno, 10 milioni in meno di quelli che aveva pianificato. Leggi anche Nuova app pericolosa che proviene da Google Play Store: ecco qual è
L’allarme lanciato dalla Casa Bianca
Il problema è evidente e l’ha segnalato anche la Casa Bianca, che ha avvisato che per le feste natalizie “ci saranno cose che le persone non potranno ottenere”. Broadcom e Texas Instruments, fornitori di Apple, non riescono a soddisfare la domanda di semiconduttori. Se a Natale il problema diventerà evidente a causa dell’ulteriore aumento della domanda, in realtà qualche difficoltà c’è già ora: per ricevere un iPhone 13 Pro o un iPhone 13 Pro Max, messi in vendita a settembre, bisogna attendere oltre un mese. Leggi anche WhatsApp, grande novità per i messaggi vocali: ecco la novità che conquisterà gli utenti
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Problemi già nei mesi scorsi
La crisi dei microchip sta mettendo in difficoltà Apple già da diversi mesi: a luglio il colosso di Cupertino aveva fatto sapere di avere problemi nella produzione di Mac e iPad. Ostacoli che si sono rispecchiati anche nella crescita dei ricavi e in borsa, dove Apple è calata.
Meno prodotti sugli scaffali e prezzi più alti
Un rimedio, per ora, non sembra esserci. Gina Raimondo, Segretaria al Commercio degli Stati Uniti, ha sottolineato l’importante di una produzione locale per non essere più così tanto dipendente dalle importazioni: “Dobbiamo assicurarci che siano prodotti in America”. E presto anche la popolazione si accorgerà di questo problema, quando gli scaffali saranno meno pieni e i prezzi più alti.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.