Digitale terrestre, dall’8 marzo cambia tutto
A partire dal prossimo 8 marzo, il digitale terrestre sarà oggetto di una vera e propria rivoluzione. Il nostro paese si sta dirigendo a passi spediti verso il DVB-T2, tramite un insieme di accorgimenti inseriti in maniera graduale. Dallo scorso mese di ottobre, Rai e Mediaset hanno iniziato la loro transizione al formato MPEG-2 per le emittenti tematiche a quello MPEG-4 per le generaliste.
Cosa succederà?
Il cosiddetto refarming, ossia la ridistribuzione delle frequenze televisive, si sta avvicinando al suo pieno compimento. A poco a poco, tutte le reti del nostro paese trasmetteranno in HD, con l’obiettivo di contribuire a una maggiore diffusione delle reti 5G. L’evoluzione è ormai impossibile da fermare e i canali appartenenti alle due principali aziende nazionali sono pronti a passare al formato MPEG-4, spegnendo le frequenze appartenenti al mondo precedente. In pratica, chi non è in possesso di un decoder o di un televisore adeguati al contesto, non può più visionare determinati canali, ma solo un monitor di colore nero o blu.
Cosa fare dopo l’8 marzo
Bastano pochi e semplici accorgimenti per restare al passo con i tempi. La prima operazione da compiere è la verifica della conformità del televisore alle nuove tecnologie. A tal proposito, è sufficiente andare su un canale test di Rai o Mediaset e attendere fino all’8 marzo, giorno in cui bisogna risintonizzare le relative emittenti pronte a cambiare i loro LCN. Il Ministero dello Sviluppo Economico promette agli utenti di poter continuare a vedere i programmi anche in caso di mancato rispetto degli standard, seppur in formato SD e con una qualità inferiore.
Le novità non riguardano tutti
In linea di massima, chi ha comprato un televisore dopo il 22 dicembre 2018 non deve far fronte ad alcun inconveniente di sorta. Gli altri, invece, devono darsi una mossa ed effettuare il nuovo acquisto il prima possibile. Nel caso in cui un utente abbia un ISEE al di sotto dei 20 mila euro, può accedere a un insieme di sconti molto interessanti. In ogni caso, i canali provvisori continuano a essere visibili sulle frequenze a partire da 100 e 500, mentre quelle principali prevedono solo le varianti in alta definizione. A poco a poco, i formati classici spariranno e molti televisori dovranno essere solo rottamati.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.