I dispositivi elettronici e gli sbalzi termici
Gli smartphone moderni sono ormai tutti resistenti a cadute, acqua e polvere, ma in realtà restano ancora vulnerabili contro gli sbalzi termici. In tanti sanno che il calore eccessivo, che provoca il surriscaldamento del dispositivo, è da evitare; in pochi, però, conoscono le conseguenze dell’esposizione dello smartphone al freddo. Anche le basse temperature, infatti, possono creare spiacevoli conseguenze per i nostri cellulari.
Il range ideale
I dispositivi elettronici, in realtà, funzionano meglio non temperature non elevate. In inverno, però, le temperature sono spesso troppo basse e a volte pericolose per i nostri smartphone (e non solo: anche console, computer, televisori, etc.): in generale non dovrebbero esserci problemi tra 0 e 35 gradi. In caso di temperature oltre questo range, spesso consigliato dalle case produttrici, bisogna fare particolare attenzione.
I primi problemi a causa del freddo
Quest’oggi ci concentreremo sul freddo. Quando le temperature diventano troppo basse lo smartphone può avere problemi: primo tra tutti è il malfunzionamento del touch screen. Quando fa troppo freddo calano infatti la precisione e la sensibilità di questa funzionalità, come riporta Inran.it. In questo caso, però, la “causa” siamo noi: il touch screen, infatti, funziona al meglio se le nostre dita non sono fredde e sono quindi in grado di generare precisi impulsi, cosa che accade con più difficoltà quando le temperature sono troppo basse.
Danni alla batteria e ad altre componenti
Ma non è tutto: quando fa freddo, esattamente come succede quando fa troppo caldo, la batteria al litio soffre molto e può mostrare cali per quanto riguarda prestazioni di ricarica e di durata. Anche gli schermi possono subire danni a causa del freddo: diventano infatti più propensi a subire ammaccature permanenti e in casi più estremi a infrangersi. Il freddo può provocare, infine, anche danni alle componenti interne.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.