Facebook ha inasprito il giro di vite contro le Fake News che circolano sulla piattaforma
Mangiare aglio protegge dal coronavirus. Il Covid-19 è stato creato da zero dalla Cina. L’epidemia è una conseguenza del 5G. Sono tante le fake news che sono circolate in rete e sui social network in questi giorni. Da questo giovedì, gli utenti di Facebook che hanno reagito o commentato da marzo le innumerevoli “fake news” collegate al coronavirus riceveranno sul loro “feed di notizie” un messaggio di avviso che si riferisce al sito di l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). È la prima volta che un social network si è dotato di un tale meccanismo retroattivo e disponibile in tutte le lingue per combattere la piaga delle notizie false che girano in rete. Secondo l’ONG internazionale Avaaz, che ha fatto una campagna per Facebook per andare in questa direzione, è persino “una delle misure più importanti contro la disinformazione” mai adottata da Facebook.
Si tratta di un’operazione su larga scala
Secondo alcuni studi universitari americani, il meccanismo avrebbe effettivamente ridotto tra il 50% e il 61% di credenza in “fake news”. Gli avvisi riguarderanno solo le “fake news” eliminate da Facebook a causa dei rischi per la salute delle persone. La piattaforma non dice quanti messaggi verranno inviati nei prossimi giorni, ma solo a marzo “centinaia di migliaia di contenuti” relativi a Covid-19 sono stati eliminati dal social network. L’operazione potrebbe quindi avvenire su larga scala. Per le “fake news” la cui visibilità è stata ridotta ma che non è stata eliminata, il social network continuerà a etichettarle come al solito, dopo la verifica da parte dei suoi meccanismi di protezione incluso AFP. 40 milioni di post su Facebook sono stati segnalati a marzo, secondo i dati pubblicati giovedì.
Anche Youtube e Google si sono attivati contro le fake news
“Nel 95% dei casi, dopo aver visto queste etichette, le persone non fanno clic sul contenuto” ha dichiarato Mark Zuckerberg. Facebook non è l’unica piattaforma a caccia di “fake news”. YouTube, ad esempio, ha anche un banner che collega al sito dell’OMS sotto ogni video sul coronavirus. La piattaforma di Google ha eliminato “migliaia di video” che fornivano falsi rimedi, contestando l’esistenza stessa del Covid-19. Ma questi sforzi fanno ancora fatica a fermare le informazioni false per sempre. Il compito è reso ancora più complicato dal fatto che, a causa del lockdown, le piattaforme possono fare un uso minore dei loro moderatori e quindi fare un uso maggiore di algoritmi di rilevamento ancora imperfetti.
Altre curiosità
Su un campione di 100 “notizie false” sul coronavirus su Facebook, Avaaz ha realizzato che erano state condivise 1,7 milioni di volte e viste 117 milioni di volte. In media, Facebook avrebbe anche atteso 22 giorni prima di bollarle come notizie false, “ritardi considerevoli” secondo l’organizzazione. Infine, il 41% di “infox” analizzato dai partner di Facebook è rimasto sulla piattaforma senza alcun preavviso. Per Facebook, il campione scelto da Avaaz non è “rappresentativo” e non riflette il lavoro svolto. Mark Zuckerberg preferisce invece sottolineare l’attenzione sui 350 milioni di persone che hanno fatto clic su Facebook e Instagram per accedere ai messaggi ufficiali sulla salute dell’OMS.
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