Facebook paga gli utenti per registrare la loro voce: come funziona?

Facebook paga gli utenti per registrare la loro voce: come funziona?

Facebook paga per ascoltare la voce degli utenti: solo pochi mesi fa il social network, insieme a numerose altre aziende, è finito sotto accusa per aver utilizzato – come si legge su Fanpage.it – gli audio dei propri utenti senza però informarli con la dovuta trasparenza.

Facebook, perché ricompensare gli utenti?

L’intenzione di Facebook (e non solo) è quella di perfezionare gli algoritmi di riconoscimento vocale degli assistenti vocali e di altri prodotti: proprio per questo il colosso di Menlo Park ha deciso di ricompensare gli utenti che offrono spontaneamente la loro voce.

Quale frase dovrà pronunciare l’utente

Pronunciations, questo il nome della novità pronta a debuttare all’interno di Facebook Viewpoints, l’app lanciata pochi mesi fa per ricompensare gli utenti tramite sondaggi e ricerche. Agli utenti candidati, tramite questa iniziativa, sarà richiesto di pronunciare “Hey Portal” e poi il nome di un amico presente nella propria lista di amicizia.

C’è un limite massimo di operazioni

L’operazione richiesta va effettuata due volte e può essere ripetuta con i nomi di un massimo di 10 amici. Ma a cosa servirà? Probabilmente Facebook ha intenzione di ottimizzare il sistema di riconoscimento vocale che attiva Portal, il suo smart display sbarcato anche in Italia pochi mesi fa. La richiesta di pronunciare il nome di un amico, inoltre, potrebbe essere utile agli algoritmi per apprendere e riconoscere parole che non sono nomi comuni ma nomi di persona, magari per dare la possibilità agli utenti di avviare videochiamate senza fraintendimenti.

Quanto si guadagna?

Non sembra, comunque, ci sia possibilità di diventare ricchi grazie a queste iniziative di Facebook: le operazioni, infatti, vengono pagate poco. Completare 5 set, ovvero il massimo permesso al singolo utente, consente di guadagnare appena 5 dollari. E non è tutto: Facebook Viewpoints, al momento, accoglie solo i contributi provenienti dagli utenti statunitensi e non è ancora chiaro se e quando sarà disponibile anche in Italia.