Geoingegneria solare, l’alterazione artificiale del clima salverà il pianeta? Tanti i dubbi
Alterare il clima artificialmente? Presto potrebbe essere necessario e qualcuno già ci pensa. Da anni, infatti, un gruppo di scienziati dell’Università di Harvard si prepara a lanciare un pallone atmosferico, come si legge su Focus.it, dalla superficie terrestre.
Come funzionerà il pallone atmosferico?
Questo pallone atmosferico avrà l’obiettivo di rilasciare aerosol riflettenti in grado di rispedire al mittente parte della radiazione solare e rinfrescare il pianeta. L’esperimento, però, ha da sempre attirato non poche critiche.
Critiche e paura per i risvolti
Secondo i critici, questo esperimento potrebbe in futuro legittimare tentativi di alterazione del clima di cui non siamo in grado di valutare i rischi. E non è tutto: si tratterebbe comunque di una sorta di toppa che ridurrebbe l’attenzione su ciò che è realmente necessario fare per ridurre le emissioni dovute alle attività umane.
I ricercatori insistono
I ricercatori dell’università statunitense, però, non demordono: hanno annunciato, infatti, che sarà costituito un comitato di vigilanza sull’esperimento, per garantire l’assenza di rischi per salute e ambiente. La promessa è che tutto sarà gestito con trasparenza e in modo credibile, per non avere effetti controproducenti (come la riduzione dell’impegno nel taglio dei gas serra).
Il test avverrà negli USA
Questo esperimento, chiamato SCoPEx, libererebbe su una distanza di un km una quantità tra i 100 grammi e i 2 kg di microparticelle di carbonato di calcio e misurerebbe, con sensori dedicati, il loro potere riflettente, le modalità di dispersione e le interazioni con altre componenti atmosferiche. Il test avverrà nei cieli del Nuovo Messico, negli Stati Uniti, e servirà per valutare sul campo alcune tecniche di ingegneria climatica, finora testate solo su modelli al computer.
L’Università di Harvard procede da sola
Harvard, università di alto profilo, ha deciso di procedere da sola, senza aspettare l’istituzione di autorità scientifiche nazionali adibite a stabilire le linee guida da seguire: questa scelta ha lasciato perplessi gli addetti ai lavori. Questo campo di ricerca non è ancora regolamentato negli Stati Uniti, quindi non esiste un’autorità federale apposita. L’importanza della crisi climatica, però, impone un’accelerata netta.
Accuse contro il comitato di valutazione
La paura degli esperti, come si legge su Technology Review, è che i vantaggi di un test del genere su piccola scala possano essere limitati rispetto al rischio di aprire la strada ad altri esperimenti climatici. Altri, intanto, criticano la scarsa indipendenza del comitato di valutazione che, almeno inizialmente, coinvolgerebbe la stessa Università di Harvard. E non solo: la commissione, infatti, sarebbe di soli cittadini americani, mentre la crisi riguarda l’intero pianeta.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.