Il forno a microonde fa male? Alcuni miti da sfatare su questo elettrodomestico
Il forno a microonde è un elettrodomestico ormai presente, da diversi anni, nella maggior parte delle case: nonostante il suo utilizzo sia ampiamente diffuso, comunque, sull’oggetto esistono tanti miti ancora da sfatare. Quali? Li ha elencati Chedonna.it.
Come funziona il forno a microonde?
Il forno a microonde riscalda gli alimenti tramite un’interazione tra le particelle di acqua e dei grassi presenti nel cibo e i campi elettromagnetici che si formano per effetto delle radiazioni emesse dall’elettrodomestico. E sono proprio questi campi elettromagnetici ad essere spesso visti con sospetto perché paragonate alle radiazioni più maligne.
Le radiazioni del microonde non interagiscono col DNA
Le radiazioni emesse dal microonde, come fanno sapere gli esperti, sono propagazioni di energia naturale: nulla a che fare, quindi, con la radioattività che può provocare tumori e mutazioni genetiche. Le radiazioni, in questo caso, non interagiscono con il DNA: i cibi scaldati o cotti a microonde non sono radioattivi.
Diverse le radiazioni ionizzate
A far paura sono invece le radiazioni ionizzate, in grado di intaccare il patrimonio genetico delle persone: quelle emesse dal forno a microonde sono diverse e dalla portata molto bassa. Nessun pericolo cancro per chi acquista l’elettrodomestico, che comunque presenta delle criticità. Il forno a microonde, infatti, raggiunge temperature relativamente basse, non in grado di eliminare i batteri presenti negli alimenti non più freschissimi, ovvero quelli tenuti in frigo per qualche giorno. Per tali alimenti sarebbe bene utilizzare temperature più alte, quelle di una cottura tradizionale.
I cibi da non scaldare nel forno a microonde
Adottate queste precauzioni, è possibile usare il forno a microonde senza problemi. Quali sono, quindi, gli alimenti che è meglio evitare di scaldare con questo elettrodomestico? Tra questi troviamo peperoncino, wurstel, riso, verdure a foglia verde e patate. Ognuno di questi cibi, infatti, presenta particolari controindicazioni ed è preferibile scaldarli utilizzando la classica cottura sui fornelli.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.