Una Università della California ha elaborato un software in grado di diagnosticare con precisione alcune patologie
L’Intelligenza artificiale potrà sostituire le competenze umane anche nella medicina ? A quanto pare, la risposta è affermativa. L’intelligenza creata in laboratorio è già in grado di elaborare una quantità di dati inesauribile ed è in grado già di pensare meccanicamente esattamente come potrebbe fare un essere umano.
Un software creato da un equipe di esperti guidata da Kang Zhang dell’University of California, San Diego, hanno sottoposto ad un’intelligenza artificiale i dati di quasi un milione e mezzo di pazienti pediatrici, visitati in un ospedale di Guangzhou, in Cina secondo quanto è stato pubblicato su Nature Medicine. L’intelligenza artificiale sarà in grado di elaborare diagnosi con una precisione tale da far invidia ai pediatri umani.
Zhang e la sua equipe hanno sottoposto alla macchina il contenuto della cartella clinica contenente i dettagli sulla sintomatologia, l’anamnesi e i risultati degli esami diagnostici oltre alle diagnosi effettuate dai medici.
Una percentuale bassa di errore
Il software ha poi espresso la propria diagnosi sui casi in cui non era stato messo a conoscenza della diagnosi effettuata dai medici. La casistica sottoposta al software comprendeva malattie come influenza, rosolia e varicella. In una percentuale che oscilla tra il 90 e il 97%, la macchina è riuscita a indovinare la diagnosi corretta.
E’ vero che esiste anche una percentuale di errore, seppur minima, ma anche tra i comuni pediatri l’errore è sempre in agguato soprattutto se incontrano tantissimi pazienti ogni giorno.
L’intelligenza artificiale non ha i limiti degli esseri umani
L’intelligenza artificiale, rispetto al comune medico, non incorre in problemi di concentrazione e non necessita di sonno e quindi può lavorare continuamente senza pause. Il software potrebbe essere utilizzato come ausilio per i medici nelle operazioni di triage nei pronto soccorso.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
