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Giovedì 14 Novembre
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Inviato il primo tweet col pensiero: ecco da chi e come è successo

I soggetti affetti da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) possono pubblicare post sul web con la forza del pensiero grazie ad un macchinario speciale

Inviato il primo tweet col pensiero: ecco da chi e come è successo
Foto PixaBay.com

L’azienda di biotecnologie Synchron ha permesso ad un malato di SLA di digitare un post su Twitter attraverso il pensiero: tutti i dettagli

La scienza e la tecnologia vanno costantemente di pari passo per rendere possibile ciò che fino a quel momento non lo era: dalla scrittura alle automobili, passando per i telefoni e tutto ciò che fa parte dell’era moderna, ne sono stati fatti parecchi di passi avanti nel corso del tempo. Uno degli ultimi, importantissimi, è stato quello di aver permesso ad una persona di digitare un commento su internet con la sola forza del pensiero. É quanto accaduto in Australia dove, come riportato dalla rivista Focus, un malato di SLA è stato messo in condizione da un’azienda statunitense di biotecnologie di “scrivere una frase” sul social Twitter utilizzando un’interfaccia cervello-computer. IN ARRIVO IL TELECOMANDO CHE SI RICARICA VIA ONDE WI-FI: TUTTI I DETTAGLI

Ecco come ha fatto

hello, world! Short tweet. Monumental progress” è il testo del post Twitter pubblicato dal 62enne Philip O’Keefe (tramite il profilo di Thomas Oxley, amministratore delegato della Synchron, la startup ideatrice dell’apparecchio utilizzato da O’Keefe) con la “forza del pensiero”. Come è stato possibile? Attraverso una macchina molto complessa pensata per persone con disabilità gravi che non riescono a comunicare in altro modo. L’interfaccia si serve di un nodo che viene impiantato nel cervello e poggia sulla corteccia motoria, la parte responsabile del movimento fisico volontario: l’utente può quindi guardare uno schermo con una tastiera e selezionare le lettere per comporre una frase. Attraverso un altro apparecchio posizionato sul petto, un algoritmo di machine learning elabora i dati e traduce quei segnali in comandi digitali specifici. Questa catena di operazioni ha quindi consentito un malato SLA di comunicare col mondo. E molto probabilmente non sarà l’unico d’ora in poi…

Il video del macchinario Synchron

Ecco un video esempio del funzionamento della macchia Synchron, pubblicato sul canale YouTube dell’azienda americana.

Cos’è la sclerosi laterale amiotrofica

La sclerosi laterale amiotrofica (o SLA) è una malattia neurodegenerativa progressiva del motoneurone, che colpisce selettivamente i motoneuroni, sia centrali (“1º motoneurone”, a livello della corteccia cerebrale), sia periferici (“2º motoneurone”, a livello del tronco encefalico e del midollo spinale). La SLA è caratterizzata da rigidità muscolare, contrazioni muscolari e graduale debolezza a causa della diminuzione delle dimensioni dei muscoli. Ciò si traduce in difficoltà di parola, della deglutizione e, infine, della respirazione. Nel 90%-95% dei casi la causa non è nota. Circa il 5%-10% dei casi sono ereditati dai genitori e circa la metà di questi sono dovuti a uno di due geni specifici. La diagnosi si basa sull’osservazione di segni e sintomi presentati dal paziente e su alcuni esami diagnostici eseguiti per escludere altre possibili cause. Non esiste una cura nota per la SLA anche se un farmaco chiamato riluzolo può prolungare l’aspettativa di vita di circa due o tre mesi.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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