Le temperature anomale hanno contribuito alla proliferazione di insetti mai visti prima in Italia che stanno mettendo a rischio le coltivazioni
I cambiamenti climatici e il surriscaldamento del clima hanno determinato la proliferazione di nuove specie di zanzare anche in luoghi dove non erano mai stati presenti in passato. L’ecosistema italiano, a causa delle alte temperature che stanno perdurando anche ad autunno inoltrato, si è ritrovato a convivere con alcune specie “anomale” come il granchio blu, la cimice asiatica o il cinipede del castagno, che stanno causando gravi danni agli allevamenti marini e all’agricoltura.
Gli insetti che rappresentano una minaccia per le coltivazioni
Una delle specie che sta devastando i prodotti ortofrutticoli a causa delle sue punture, come ha riferito la Coldiretti, è la cimice marmorata, una specie proveniente dalla Cina nota per la sua enorme produzione di uova. Un insetto killer del bosco è anche il bostrico tipografo, un coleottero che scava gallerie all’interno degli alberi, distruggendoli in pochissime settimane. Per non tacere della grave minaccia rappresentata dal batterio Xylella, arrivato in Italia attraverso piante tropicali giunte dall’America Latina che avrebbe già devastato oltre 20 milioni piante, distruggendo soprattutto gli ulivi in Puglia.
Il moscerino killer cinese
Un altro degli insetti che sta destando apprensione tra i coltivatori è il moscerino killer cinese, che ha attaccato ciliegie, mirtilli e uva dal Veneto al Sud Italia, mentre il cinipede del castagno (di provenienza cinese) sta causando gravi malformazioni agli alberti. “La produzione Made in Italy di miele di acacia, castagno, di agrumi e mille fiori – ha fatto sapere Ettore Prandini, presidente della Coldiretti – è minacciata dal calabrone asiatico e il coleottero africano, che annientano le api costringendole ad abbandonare l’alveare”.
Le richieste d’aiuto alle istituzioni
Per questa ragione, i rappresentanti dell’intera filiera hanno invocato a gran voce degli interventi a sostegno dell’agricoltura italiana, tra quelle più in sofferenza nel Vecchio Continente. Urge un sistema di controllo e di filtraggio soprattutto nelle frontiere per non consentire il passaggio di materiale infetto e parassiti vari. Come ha avuto modo di ribadire il presidente di Coldiretti, Prandini, il cambiamento climatico rappresenterà una sfida non facile da vincere per il settore agricolo italiano. Le istituzioni dovranno cercare di far quadrato per salvaguardare lo sviluppo tecnologico del settore anche grazie alla “nuova genetica green no Ogm” che aiuterebbe i prodotti a migliorare senza l’inserimento di Dna estraneo alla pianta. Una tecnologia che è già stata autorizzata dall’Ue. Il troppo caldo e l’arrivo di nuove specie aliene, hanno già causato danni stimati nel miliardo di euro sia nei mari che nei terreni agricoli.
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