Ecco i risultati preoccupanti di un nuovo studio dell’Università di Reading nel Regno Unito
Negli ultimi anni le temperature degli oceani sono salite in maniera esponenziale a causa dei cambiamenti climatici. Proprio all’innalzamento repentino delle temperature dal 2023 ad oggi, è stato alla base di alcuni disastri recenti come gli incendi ancora in corso a Los Angeles e le mortali inondazioni di Valencia. Un nuovo studio dell’Università di Reading nel Regno Unito pubblicato su Environmental Research Letters. ha rilevato come la superficie dei nostri oceani si stia riscaldando quattro volte più velocemente rispetto alla fine degli anni ’80. Un dato davvero allarmante che richiede qualche riflessione.
I fattori che stanno scatenando questo fenomeno
Sono state suggerite diverse teorie per il calore in eccesso oltre a “El Niño” e all’aumento della produzione di CO2. Le teorie includono un aumento del vapore acqueo che intrappola il calore dall’eruzione del 2022 di Hunga Tonga-Hunga Ha’apai al picco di attività nell’attuale ciclo solare che invia più calore verso di noi. Tutti questi fattori però sarebbero insufficienti secondo gli esperti per spiegare ciò che sta accadendo.
La tesi degli esperti
Per cercare di dare una risposta a questo enigma, il meteorologo Chris Merchant e i suoi colleghi hanno utilizzato i dati satellitari registrati dal 1985 per calcolare la variazione del tasso di riscaldamento della superficie del mare. Si è scoperto che il tasso di riscaldamento sottostante era di circa 0,06 °C negli anni ’80, ma adesso è aumentato a 0,27 °C per decennio. Ciò che stupisce è che non si tratta di un aumento lineare, ma in accelerazione. E’ vero che El Niño ha indotto gli oceani ad assorbire più calore nell’ultimo decennio, ma questo fenomeno da solo non giustificherebbe temperature dell’acqua così alte.
I timori per gli sviluppi futuri
“Se gli oceani fossero una vasca da bagno piena d’acqua – ha spiegato Chris Merchant – negli anni ’80 il rubinetto dell’acqua calda scorreva lentamente, riscaldando l’acqua di appena una frazione di grado ogni decennio. Ma adesso il rubinetto dell’acqua calda scorre molto più velocemente e il riscaldamento ha accelerato”. Ciò che si teme è che negli anni a venire questo trend possa accelerare ancora di più causando uno sterminio di massa della fauna selvatica, ma anche la distruzione dei raccolti, favorendo la diffusione di epidemie e pestilenze. Un quadro a tinte fosche che dovrà indurre i governanti a fare delle scelte drastiche che non sono più rinviabili. L’esigenza principale è quella di ridurre l’emissione di combustibili fossili.
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