Le locuste sono in grado di smascherare il cancro con l’olfatto
I sensi di alcuni animali possono essere particolarmente sviluppati. Per quanto riguarda i cani, ad esempio, sappiamo che il loro olfatto viene “usato” da forze dell’ordine e soccorritori per diversi scopi. Non solo il cane: anche le locuste hanno un senso dell’olfatto sviluppato. Di recente è stato infatti decodificato il potere delle locuste nascoste proprio nel loro olfatto: questi insetti sono in grado di smascherare le cellule malate di cancro e di distinguere anche tra tipologie diverse.
I risvolti per l’essere umano
Questo potere, come riporta Ansa.it, potrebbe avere risvolti molto importanti per l’essere umano: potrà infatti essere sfruttato per i sensori del futuro, con l’obiettivo di individuare i tumori già nelle fasi iniziali e aumentare in questo modo le possibilità di sopravvivenza dei pazienti. È quanto si legge in un nuovo studio guidato dall’Università statale del Michigan pubblicato sulla piattaforma online Biorxiv in attesa della revisione della comunità scientifica.
La rilevazione avviene in pochi millisecondi
Le grandi capacità olfattive delle locuste, in realtà, non erano sconosciute: questi insetti sono in grado di individuare le cellule tumorali grazie al composti organici volatili presenti nell’aria emessa durante la respirazione, che sono alterati dalla presenza del cancro che interferisce con i processi metabolici delle singole cellule. I ricercatori, guidati da Alexander Farnum, hanno usato elettrodi attaccati al cervello delle locuste per misurare la risposta degli insetti ai campioni di gas provenienti da diverse cellule. Il rilevamento avviene in pochi millisecondi ed è affidabile e sensibile.
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L’obiettivo dello studio
L’obiettivo dei ricercatori è quello di realizzare un dispositivo in grado di verificare la presenza di un tumore e il suo stadio semplicemente dal respiro. Come spiegato da Cristopher Contag, uno degli autori dello studio, “la diagnosi precoce del cancro è fondamentale e dovremmo usare ogni possibile strumento per arrivarci. Se avremo successo il cancro sarà una malattia curabile”.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.