L'Intelligenza artificiale potrà scovare e spazzare via i detriti spaziali: ecco il progetto
Grazie a un progetto basato sull'Intelligenza artificiale si potranno eliminare i pericolosi detriti spaziali
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Un progetto coordinato da un professore italiano potrà sfruttare l'Intelligenza artificiale per spazzare via i detriti che minano i progetti spaziali
Un'equipe della Stanford University coordinata dal professore di aeronautica italiano, Simone D'Amico, sta lavorando ad un progetto che integrerà intelligenza artificiale con l'esplorazione spaziale alla ricerca di detriti pericolosi. Verrà approntato un sistema di navigazione imperniato sull’intelligenza artificiale per identificare con certosina precisione e rapidità, la collocazione dei detriti spaziali che pullulano sulle orbite terrestri.
I detriti sono molto pericolosi soprattutto per la sopravvivenza dei satelliti attivi. Delle mine vaganti, che ogni giorno mettono a dura prova costosissimi progetti spaziali. Da tempo si parla di nuovi progetti finalizzati proprio alla ricerca e all'eliminazione dei detriti spaziali. Fare piazza pulita, ripulendo completamente la bassa orbita terrestre dalle tonnellate di spazzatura che intasano lo Spazio orbitante attorno alla Terra, è ormai diventata un'esigenza improcrastinabile.
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I tentativi fatti in passato per eliminare i detriti
Si tratta di oggetti che, pur essendo piccoli, possono raggiungere velocità elevatissime, addirittura fino a 36mila km/h e causare danni devastanti, mandando in fumo costosissimi progetti. In passato si è lavorato alla realizzazione di nuovi sistemi per spazzare lo spazio, come i laser per vaporizzare un sottile strato di materia sulla superficie dei detriti e per far cambiare la traiettoria o la creazione di una rete magnetica per accalappiarli.
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Verrà testata l'affidabilità dell'Intelligenza artificiale
In una intervista rilasciata al sito Galileonet.it, lo scienziato D'Amico ha illustrato come avverrà la localizzazione dei detriti tramite l'intelligenza artificiale. 'Si baserà sulla cosiddetta navigazione ottica' che analizzerà le immagini scattate dalle camere a Terra e nello Spazio. Va detto però che non tutti i detriti hanno la stessa dimensione e la stessa forma e quindi il processo di identificazione metterà a dura prova la stessa affidabilità dell'intelligenza artificiale applicata ai progetti spaziali.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
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