Lo Strombolì generò uno tsunami: i risultati di una ricerca lo dimostrano
Nel 1343 un'intensa attività da parte dello Stromboli generò uno tsunami che arrivò addirittura a distruggere il Porto di Napoli
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Stromboli, un incredibile tsunami nel 1343
Era il 1343 ed un'onda così alta da raggiungere la Campania prese le mosse da Stromboli: secondo quanto si legge su “Repubblica.it“, si trattò di uno dei tre tsunami che sconvolsero le coste italiane nel Medioevo e che venne descritto dallo stesso Francesco Petrarca, il quale – in una lettera inviata da Napoli – definì quell'evento “una strana tempesta“. La scoperta in questione è stata realizzata dai ricercatori di Pisa – pubblicata su “Scientific Reports" – e ci riporta alla mente al periodo compreso tra il 1343 e il 1456, nel corso del quale lo tsunami descritto dal noto poeta arrivò a far crollare il fianco nord-occidentale del vulcano delle Eolie.
I risultati della ricerca
Secondo quanto si legge su “Repubblica.it“, l'identificazione dello Stromboli come la sorgente dei violenti maremoti che si registrarono in Italia in quel periodo – come spiegato da Antonella Beragnini, vulcanologa dell'INGV di Pisa e co-autrice dello studio – si è resa possibile attraverso un lavoro che ha incrociato competenze di natura vulcanologiche e archeologiche. Il lavoro in questione, dunque, fa emergere per la prima volta la capacità dello Stromboli di produrre, anche in tempi relativamente recenti, degli tsunami piuttosto violenti, potenzialmente capaci di raggiungere anche delle zone costiere lontane.
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Tsunami che distrusse i porti di Napoli e Amalfi: Petrarca testimone
Dunque, nel corso del Medioevo furono tre gli tsunami che sconvolsero le coste italiane. Il principale fu quello avvenuto nel 1343 e – secondo quanto si legge su “Repubblica.it" – sarebbe la causa della distruzione dei porti di Napoli e Amalfi, con un testimone d'eccezione: vale a dire Francesco Petrarca. In quel momento, infatti, lo scrittore era impegnato in una missione come ambasciatore invitato a Napoli da Papa Clemente VI e raccontò ciò che vide in una lettera a Giovanni Colonna, descrivendo quel maremoto che sconvolse le coste partenopee come una violenta tempesta marina che si generò il 25 novembre, causando anche l'affondamento di diverse navi che si trovavano in quel momento nel porto di Napoli.
Stromboli fu abbandonata nella prima metà del 1300
La Bertagnini, come riportato da “Repubblica.it“, ha spiegato come incrociando le diverse metodologie, tecniche e competenze sia stato possibile rivelare come nella prima metà del 1300 l'isola di Stromboli fosse abitata, rivestendo anche un ruolo cruciale come snodo del traffico navale. In seguito ai crolli dovuti alla forza distruttiva delle onde dello tsunami – generato da un'intensa attività da parte del vulcano – l'isola fu abbandonata e solo nel 1600 iniziò di nuovo a popolarsi
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Stromboli, esiste un pericolo tsunami?
Dunque, lo studio in questione conferma che esiste un pericolo tsunami generato dallo Stromboli nel Tirreno Meridionale, anche se – secondo quanto si legge su “Repubblica.it" – per una sua corretta quantificazione occorrono ulteriori studi finalizzati al riconoscimento di un fenomeno di questo tipo su un periodo più esteso. Quindi, la ricerca che è stata pubblicata ha una valenza scientifica che, allo stato attuale, non comporta alcuna implicazione con aspetti relativi alla protezione civile.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.
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