Novità in arrivo in casa Netflix, sarà possibile spendere meno per guardare i contenuti ma ad una condizione “pericolosa”…
Problemi in paradiso per un colosso mondiale, o almeno non è tutto rose e fiori. Si tratta di Netflix, la piattaforma che ha rivoluzionato il mondo del video streaming (conquistando miliardi di persone con il suo servizio di film, serie tv e videogiochi) ma che sta iniziando ad accusare qualche problema. A preoccupare i vertici dell’azienda statunitense è ovviamente il calo del fatturato, o meglio dire l’inizio delle perdite, dovuto alla diminuzione degli abbonati. Quali sono i motivi che hanno indotto le persone a disdire gli abbonamenti Netflix? “Banalmente” la crisi, ovvero l’inflazione che ha costretto tantissimi soggetti (soprattutto negli Stati Uniti) a rinunciare al servizio, e l’aumento del costo degli stessi abbonamenti. Tuttavia esiste un piano per andare incontro a chi non ha grandi risorse economiche ma non vorrebbe rinunciare a Netflix. Ecco qual è, come annunciato dalla stessa azienda poche ore fa.
Il nuovo piano Netflix
Netflix ha deciso di introdurre un nuovo servizio di abbonamento, più economico degli attuali e sostenuto in parte dalla pubblicità. In poche parole sarà possibile spendere meno del solito per guardare film, serie tv e contenuti vari di Netflix, ma si dovrà convivere con gli spot proprio come nelle versioni Basic di Spotify e YouTube (completamente in controtendenza con quanto dichiarato, solo qualche anno fa, dai capi aziendali che si dicevano “completamente contrari a tutto ciò” Il nuovo servizio sarà realizzato grazie a un accordo con Microsoft, che si occuperà della parte tecnologica. In questo modo l’azienda conta di recuperare buona parte degli ex abbonati e denaro da investire per la creazione di nuovi contenuti.
Quando verrà attivato il servizio?
Netflix non ha annunciato quando entrerà in vigore il nuovo servizio di abbonamenti low cost con pubblicità; la notizia però ha fatto il giro del mondo e, come ampiamente prevedibile, ha diviso il mondo. C’è chi è favorevole in quanto non ritiene le interruzioni pubblicitarie così fastidiose a dispetto di un buon risparmio economico (accettando dunque il compromesso) e chi, al contrario, attacca Netflix accusando i vertici di incoerenza rispetto ai princìpi basilari della piattaforma. Il Dio Denaro però, si sa, nell’era moderna è purtroppo sovrano e la crisi può colpire chiunque…
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Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.