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Mercoledì 13 Novembre
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Neve rossa misteriosa scoperta nell’Alta Val Cerviera: ecco cosa dicono gli esperti

Neve rossa misteriosa scoperta nell'Alta Val Cerviera: ecco le spiegazioni degli scienziati

Neve rossa misteriosa scoperta nell’Alta Val Cerviera: ecco cosa dicono gli esperti
Neve Rossa, foto archivio

Gli esperti hanno spiegato nel dettaglio le ragioni della presenza di neve colorata di rosso sull’Alta Val Cerviera

Un fenomeno strano era stato avvistato alcuni giorni fa dagli escursionisti dell’Alta Val Cerviera che avevano notato una strana colorazione delle neve che aveva assunto delle sfumature rosso porpora. Sui social sono girate per diversi giorni, le foto delle cime della Val Cerviera ornate di rosso anziché mostrare i propri fianchi imbiancati come sempre. Qualcuno ha anche pensato che si fosse trattato di uno scherzo o di un fotoritocco, in realtà la colorazione rossastra era perfettamente veritiera e rispecchiava fedelmente gli attuali contorni del paesaggio. Non si tratta, per la verità, di un fatto inedito. In passato, nella zona del lago Gelt e del Passo della Caronella, sopra Valbondione, questo fenomeno era già stato notato e spiegato scientificamente.

Cosa si è scoperto

La vera anomalia del periodo, più che la colorazione rossastra delle cime, sono le anomale temperature primaverili ma tant’è che la neve rossa ha attirato l’attenzione di alcuni esperti, che hanno voluto analizzare un campione della neve per spiegare quello che stava accadendo. All’Eco di Bergamo, l’esperto Pierino Bigoni ha raccontato che la colorazione rossastra della neve sarebbe da addebitare alla presenza di un’alga, la Chlamydomonas Nivalis, in piena fase di sviluppo. Bigoni ha raccontato che il campione raccolto presenta molte similitudini con quello raccolto in passato al Passo Gavia, evidenziando la similarità delle cellule.

La presenza dell’acqua di fusione ne avrebbe intensificato il colore

La proliferazione di quest’alga, sempre secondo la tesi sostenuta da Bigoni, sarebbe stata determinata dalla presenza dall’acqua di fusione presente in modo copioso sulla superficie della neve dopo il rialzo delle temperature.
La presenza di quest’alga molto rara è stata segnalata a Biagio Di Mauro, docente dell’Università di Milano-Bicocca, impegnato da tempo in ricerche su un fenomeno simile registrato in passato sulle nevi glaciali della Groenlandia dove è stata individuata la presenza dell‘alga ancylonem Nordenskioeldij che a quanto pare si troverebbe anche sulle Alpi Svizzere.

La tesi del professor Di Mauro

Le colonie oggetto dei nostri studi – ha raccontato Di Mauro all’Eco di Bergamo – sono formate da alghe glaciali, quelle trovate in Val Cerviera sono di tipo nivale. Si tratta di due organismi sostanzialmente diversi ma la loro presenza sullo strato di neve le accomuna per il fatto che entrambe fanno diminuire l’effetto albedo, ossia il potere riflettente della neve”.

Questo vuol dire che man mano che la neve si scurisce, viene ridotto anche il suo potere riflettente. La conseguenza di tutto ciò è che il manto nevoso assorbe una quantità maggiore di raggi solari, che fondono la neve più velocemente con effetti negativi sullo scioglimento. La colorazione più intensa sarebbe favorita dalle condizioni meteorologiche di queste ultime settimane.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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