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Giovedì 14 Novembre
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Nuovo allarme radioattività nei cinghiali, ecco cosa sta succedendo e cosa rischia l’uomo

I livelli di radioattività registrati in questi animali non comportano rischi per la salute dei consumatori ma rimane il mistero

Nuovo allarme radioattività nei cinghiali, ecco cosa sta succedendo e cosa rischia l’uomo
Cinghiali, i livelli di radioattività sopra la soglia preoccupano gli scienziati (foto Pixabay)

Gli scienziati tedeschi hanno effettuato dei test per capire il motivo dell’alto tasso di radioattività su questi animali: i dettagli

L’eccessiva presenza di radioattività nei cinghiali della Baviera ha scatenato un dibattito tra gli scienziati. Quali reali pericoli corrono coloro che si cibano di questa carne? Dopo l’incidente nucleare avvenuto a Chernobyl nel 1986, tanti animali selvatici hanno fatto registrare livelli di radioattività elevati sul proprio corpo. Ma se negli altri animali selvatici la situazione è tornata ben presto alla normalità, lo stesso non si può dire dei cinghiali, i cui livelli di radioattività sono rimasti molto elevati anche col passare del tempo.

La paradossale situazione dei cinghiali

Per fare un esempio pratico, il Cesio 137, dovrebbe avere un’emivita di circa 30 anni, e dovrebbe essersi ormai più che dimezzato, ma la paradossale situazione dei cinghiali ha fatto si che i livelli di questo elemento chimico siano rimasti elevati anche a distanza di molto tempo. Va chiarito che i livelli di radioattività registrati in questi animali non comportano rischi per la salute dei consumatori essendo comunque ben al di sotto della soglia tollerabile. Per fare un esempio, per poter ricevere un reale danno fisico, occorrerebbe mangiare decine di chili di carne di cinghiale in pochissimo tempo.

Restano da capire le ragioni di questo strano fenomeno

Per quanto questi valori siano da considerare relativamente bassi, di fatto superano comunque i limiti della normativa tedesca per il commercio della carne a scopo alimentare e in ogni caso superano anche quei limiti che potrebbero comportare rilevanti mutazioni nocive per gli stessi cinghiali. Resta da chiarire la motivazione per la quale, la radioattività in questi animali rimane molto elevata nonostante il trascorrere degli anni. CONTINUA A LEGGERE…

I test effettuati dagli scienziati

Per dare una risposta a questa domanda, un team di ricercatori dell’Università Tecnica di Vienna e dell’Università di Hannover ha effettuato nuovi test sulla radioattività presente nei campioni di cinghiali bavaresi. Gli scienziati hanno evidenziato che “fonti differenti di isotopi radioattivi hanno anche firme differenti a livello fisico e non rilasciano solamente Cesio 137, ma anche Cesio 135, un isotopo con emivita molto più lunga”. Il cesio prodotto dall’incidente nucleare di Chernobyl, una volta che si è depositatosi al suolo è riuscito a penetrare nel terreno molto lentamente. Probabilmente avendo contaminato tartufi e altri tipi di funghi di cui i cinghiali sono ghiotti, avranno contaminato anche questi animali selvatici per lungo tempo.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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