Dal 27 ottobre 2024 si tornerà all’ora solare che ci regalerà un’ora di luce in più al mattino ma una in meno nel pomeriggio: gli effetti sulla salute
A partire da domenica 27 ottobre 2024 tornerà l’ora solare in Italia che durerà cinque mesi, fino all’ultimo weekend del mese di marzo 2025, quindi dovremo spostare le lancette dell’orologio un’ora indietro. Come avviene ormai da decenni, alle 3 di notte bisognerà spostate le lancette alle ore 2 per avere un’ora di luce in più al mattino, anche se le giornate ci appariranno decisamente più corte. Daremo, dunque, l’arrivederci all’ora legale che era entrata in vigore lo scorso 31 marzo, e di fatto dormiremo anche un’ora in più. Qui di seguito, potremo spiegare perchè l’espressione “spostare le lancette” è diventata quasi una metafora, in quanto sono pochi gli orologi per cui ci sarà l’esigenza materiale di cambiare orario. Dopodiché, vedremo quali saranno gli effetti o le conseguenze per il nostro organismo.
Come regolarsi con i dispositivi elettronici
Nella maggior parte dei casi non sarà più necessario spostare gli orologi prima di andare a dormire, anche perchè i dispositivi elettronici moderni sono tarati per effettuare il cambio orario in modo automatico. Pertanto smartphone, smartwatch, tablet e computer non dovranno essere aggiornati, almeno non nella maggior parte dei casi. Ovviamente sarà meglio dare sempre una controllata al risveglio per accertarsi che il cambio orario sia stato effettuato di default.
Gli effetti del cambio orario
Da domenica 27 ottobre, dunque, le giornate sembreranno accorciarsi sempre di più. L’ora solare ci permetterà di sfruttare al meglio la luce naturale durante l’inverno ma ci permetterà anche di risparmiare qualche euro in bolletta. Si stima che il risparmio complessivo delle famiglie italiane, per effetto del cambio orario, ammonti a 220 milioni di euro. Il ritorno dell’ora solare contribuirà di fatto anche a ridurre le emissioni di CO2, grazie al minor uso di corrente elettrica.
Le conseguenze per il nostro organismo
Il cambio orario, pur portando buone notizie in termini di risparmio energetico, può rappresentare una insidia soprattutto per coloro che soffrono di disturbi d’umore. Il fatto di poter fruire di meno ore di sole, riduce anche l’assorbimento di vitamina D e quindi può aumentare i disturbi di coloro che hanno problemi a riposare o che soffrono di disturbi depressivi. Par adattarci al nuovo orario, il nostro organismo potrebbe impiegare un po’ di tempo. Per ovviare a tutto ciò e ridurre l’impatto del cambiamento di orario, gli esperti consigliano sempre di iniziare qualche giorno prima a cambiare gli orari dei pasti e del sonno, in modo tale da predisporre il nostro corpo al nuovo ritmo circadiano in maniera progressiva e meno traumatica.
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