Pellet in crisi, le scorte si stanno esaurendo: in inverno si rischia di non poter usare le stufe

La Russia è da diverso tempo uno tra i più grandi esportatori di pellet del mondo: ecco perchè si rischia la crisi di approvvigionamento

Pellet. è crisi di approvvigionamento: cosa fare (foto Pixabay)
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Allarme prezzo pellet: cosa succede?

In questo periodo di emergenze si è aggiunto anche l'allarme sul prezzo del pallet. Le scorte purtroppo si stanno esaurendo, e per questo motivo in inverno il rischio è quello che si possa battere i denti. Ma esiste una soluzione? Scopriamolo insieme nelle prossime righe. Per contrastare l'aumento delle bollette energetiche del gas, moltissimi italiani negli ultimi anni hanno deciso di passare alle stufe a pellet. Il pellet ha moltissimi vantaggi, e uno di questi fino a questo momento è stato proprio quello del prezzo, perché si tratta di un combustibile che permetteva di risparmiare notevolmente. Ma è ancora così conveniente? Considerando l'aumento dell'ultimo periodo, dato anche dalla scarsità di scorte, probabilmente potrebbe non esserlo più.

Cosa fare

In aggiunta, chi ha intenzione comunque di sfruttare il pellet per il riscaldamento come unico combustibile, è opportuno si muova per tempo, perché sta diventando difficilmente reperibile. Il rischio, quindi, è quello di rimanere scoperti. Ma quali sono le motivazioni di questa impennata? In prima battuta troviamo un aumento della domanda. In secondo luogo ci troviamo di fronte ad una serie di difficoltà di approvvigionamento del legno utilizzato per produrre il pellet, estero e non italiano.

Il pellet aumenta: come mai?

La guerra tra Russia e Ucraina sta costando cara sotto tutti i punti di vista. L'invasione, oltre ai danni in termini di vite umane, sta sconvolgendo ulteriormente l'economia, e la Russia ha aumentato il prezzo del pellet considerando che circa il 10% del materiale arrivava proprio da quelle zone che al momento sono escluse dal mercato. Il Paese di Putin infatti, è da diverso tempo uno tra i più grandi esportatori di pellet del mondo. Ma per giustificare i rincari, non dobbiamo nemmeno dimenticare l'atteggiamento di molte aziende. CONTINUA A LEGGERE…


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I problemi legati al mercato

Per fronteggiare la crisi energetica infatti, moltissime realtà hanno deciso di acquistare grandi quantitativi di pellet, situazione che chiaramente è ricaduta sulla vendita e sull'utilizzo domestico. Il nostro mercato in sintesi, è letteralmente esposto alle mille incertezze e alle dinamiche di quelli che sono i mercati internazionali. Per comprendere meglio la gravità di quello che sta accadendo, basti pensare che nel 2021 il prezzo di un sacco di pellet da 15 kg era compreso tra i 3 e i 5 euro, mentre ad oggi siamo arrivati ad un costo compreso tra gli 8 e i 16 euro.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.