Voglia di cibi grassi e dolci? Colpa del cervello che produce dopamina
Tutto ciò che amiamo ci fa male, si direbbe. E più o meno è così. O almeno nel caso dei cibi dolci e grassi: la voglia di questi alimenti, spesso, è incontenibile e incontrollabile. Questo solo perché siamo golosi? Non proprio: dipende, infatti, dal nostro cervello, che produce dopamina, un neurotrasmettitore. Alcuni stimoli, come ascoltare musica piacevole o mangiare cibi grassi e dolci, generano piacere grazie alla produzione di dopamina.
Così vengono “sbloccati” i freni che limitano l’assunzione di cibo
I cibi grassi e pieni di zuccheri, come si legge in uno studio condotto sui topi e pubblicato su Scienze, sono in grado di indurre dei cambiamenti dei cambiamenti nell’attività di alcuni neuroni che regolano l’alimentazione: si ha così, come riporta Scienzenotizie.it, uno sblocco dei freni che limitano l’assunzione di cibo. Di conseguenza, più si assume questo tipo di cibo più se ne desidera: riuscire a fermarsi, anche se si è sazi, risulta quindi molto difficile.
Le conclusioni dello studio
Una regione del cervello chiamata area ipotalamica laterale, come si legge nello studio, è un nodo integrale nel neurocircuito che controlla il comportamento alimentare. In un modello di obesità è stato scoperto che una classe distinta di neuroni all’interno di questa regione agisce come un freno all’alimentazione, sopprimendo l’assunzione di cibo. Questi neuroni sono stati modificati in modo potente e unico dall’obesità indotta dalla dieta.
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Secondo un altro studio tutto dipende da un gene difettoso nel sistema nervoso
Di conseguenza, continua lo studio, popolazioni discrete di neuroni dell’area ipotalamica laterale sono regolatori fondamentali del comportamento alimentare che potrebbe essere mirato al trattamento dei disturbi alimentari. Studi in merito, in realtà, sono tanti: un’altra ricerca, condotta da un gruppo di scienziati dell’Università di Cambridge e pubblicata su Nature Communications, sostiene che la preferenza per i cibi grassi sia imputabile ad un gene difettoso nel sistema nervoso. Anche in questo caso, insomma, la colpa è del cervello.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.