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Giovedì 14 Novembre
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Pre-morte, ecco cosa accade esattamente al nostro cervello: la spiegazione di un neuroscienziato

Una persona su dieci ha sperimentato la fase di pre-morte: ecco cosa accade al nostro cervello secondo la tesi di un neuroscienziato

Pre-morte, ecco cosa accade esattamente al nostro cervello: la spiegazione di un neuroscienziato
Pre-morte, ecco cosa accade al nostro cervello (Foto: Pixabay)

Ecco come un noto neuroscienziato ha spiegato cosa accade al nostro cervello durante la fase di pre-morte

Le esperienze di pre-morte (NDE) sono causate da una riduzione dell’attività nel cervello. Circa una persona su 10 ha avuto un’esperienza seppur temporanea con l’al di là  per il fatto di essere entrati in coma e di essere stati molto vicini al decesso. Queste esperienze spesso incidono sul prosieguo della vita stessa e cambia anche il modo di percepire la religione e il concetto stesso di vita e la filosofia con cui ci si approccia alle cose. Tuttavia, un esperto ha ora rivelato che le NDE non sono un segno del cielo, ma piuttosto è il cervello, che sta esaurendo l’energia, cercando disperatamente una soluzione per la morte imminente.

La tesi del neuroscienziato Koch

Il neuroscienziato Christof Koch, presidente e capo scienziato dell’Allen Institute for Brain Science, ha scritto un articolo per Scientific American in cui ha spiegato cosa accade in questi momenti estremi. “Accetto la realtà di queste esperienze vissute intensamente. Sono autentiche come qualsiasi altro sentimento o percezione soggettiva“. Secondo lo scienziato tutti questi pensieri, questi ricordi e queste percezioni sono conseguenze ineluttabili dei poteri causali naturali del nostro cervello piuttosto che di quelli soprannaturali. Questa è stata l’ipotesi sempre prospettata dalla scienza, come ha ricordato Koch e “a meno che non ci siano prove straordinarie, convincenti, oggettive del contrario, non vedo alcun motivo per abbandonare questa ipotesi”.

Cosa accade alla nostra psiche dopo questa esperienza

La morte richiede una perdita irreversibile della funzione cerebrale. Quando il cervello è affamato di flusso sanguigno (ischemia) e ossigeno (anossia), il paziente sviene in una frazione di minuto e il suo elettroencefalogramma, o EEG, diventa isoelettrico e quindi piatto. “Ciò implica – ha spiegato Koch –  che l’attività elettrica su larga scala, distribuita spazialmente all’interno della corteccia, lo strato più esterno del cervello, si è interrotta“. La ricerca ha scoperto che dopo una NDE, le persone tendono ad avere un declino nella paura della morte e meno interesse per le cose materiali.

Le persone che provengono da questa esperienza cambiano filosofia di vita

Le persone che provengono da un’esperienza di pre-morte tendono ad essere meno competitivi e meno interessati al loro sorte. Secondo la Western University questo dimostrerebbe che gli individui non si relazionano negativamente con il mondo dopo l’esperienza vissuta, ma cambia radicalmente la loro griglia di valori e la loro stessa filosofia di vita ma senza sprofondare nella depressione o nel disfattismo.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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