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Mercoledì 13 Novembre
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Reattori nucleari, la scarsità di acqua sta causando difficoltà nella produzione di energia: si rischia lo stop

La secca dei fiumi europei potrebbe causare la chiusura di alcuni impianti di produzione di energia nucleare

La siccità sta condizionando in Europa anche la produzione di energia nucleare

Le temperature elevate che stanno caratterizzando quest’estate, stanno avendo come conseguenza, tra le altre, la secca di diversi fiumi europei e non solo. Ma è in primo luogo questa siccità che sta causando problemi nel regolare funzionamento degli impianti di produzione di energia elettrica. La centrale nucleare francese di Electricite de France ha annunciato il perdurare del taglio alla produzione di energia nei prossimi mesi. Già ai minimi storici nella produzione di energia nucleare, Electricite de France non è l’unica a incorrere nei suddetti problemi: la siccità che ha colpito il fiume della Garonna, nella Francia Meridionale, sta mettendo a rischio la produzione di due centrali che sfruttano le sue acque per il raffreddamento e la manutenzione degli impianti.

I rischi di un ulteriore aumento delle temperature

La stessa sorte è quella del fiume Rodano, che rischia così di intaccare il funzionamento delle centrali elettriche sul suo corso presenti in Francia e in Svizzera. Questo, di conseguenza, limiterebbe la capacità d’esportazione di energia elettrica ai diversi paesi consumatori d’Europa. Ad aggravare la situazione ci sarebbe un ulteriore aumento delle temperature previsto per queste prossime settimane della stagione estiva, che andrebbero a peggiorare una siccità che si protrae dall’inverno appena trascorso – già causa dello spegnimento della metà dei reattori nucleari presenti sul territorio francese.

Questa situazione potrebbe accelerare l’indipendenza dal nucleare della Svizzera

Una scelta simile è stata destinata allo stabilimento elvetico di Beznau (sul fiume Aare), andando a ridurre la produzione dei due reattori che, in condizioni normali, producono annualmente all’incirca 6.000 GW – equivalente al 10% dell’intera produzione nazionale. Il lato positivo, però, è che questo sta velocizzando i piani del governo svizzero annunciati nel 2011, ovvero quelli di annullare gradualmente la produzione di energia nucleare, entro il 2013, dopo i fatti di Hiroshima. CONTINUA A LEGGERE…

I rischi futuri

Lo straordinario caldo e la penuria di piogge verificatasi a cavallo tra il 2021 e il 2022 preannuncia un possibile totale spegnimento di diverse centrali elettriche. Questo comporterebbe una limitazione delle risorse di energia elettrica con il conseguente aumento del prezzo di mercato, anche se, dopo il dimezzamento nella produzione di questo inverno del parco nucleare francese, dal mese di aprile si registra un flebile aumento, ancora lungi dall’avvicinarsi alla quantità prodotta prima, ma che promette bene nella speranza di un autunno e un inverno più piovosi.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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