Un nuovo inquietante scandalo ha travolto l’Università di Parigi Cartesio
Nuove scoperte stanno giungendo ad un anno e mezzo di distanza dalle prime indagini sullo scandalo che colpì l’Università di Parigi Cartesio. Nel 2019 si scoprirono edifici fatiscenti, cadaveri in decomposizione depositati a terra e mangiati dai topi nei luoghi dove venivano effettuate ricerche scientifiche. Una maniera ignobile con cui l’università francese conservava i resti di coloro che avevano donato i loro corpi a scienza. Da leggere anche Denise, “Sette persone sanno bene la verità”, le parole dell’avvocato Frazzitta
Le nuove e inquietanti scoperte
Un anno e mezzo dopo la chiusura del centro a causa di questo scandalo, franceinfo ha svelato nuove e allucinanti scoperte. Si è scoperto che i corpi conservati all’Università Cartesio – presumibilmente utilizzati per lo sviluppo della ricerca o per la formazione di giovani medici – erano stati consegnati alle case automobilistiche per l’uso nei crash test. Secondo un rapporto dell’Ispettorato generale degli affari sociali (IGAS) ripreso da Franceinfo, “il 37% delle entrate del centro nel 2019 proveniva da aziende il cui obiettivo principale era l’industria”.
I resti utilizzati perfino per esperimento militari
Un accordo che si è scoperto essere stato firmato dall’Università di Paris Descartes e il Centro europeo per gli studi sulla sicurezza e l’analisi dei rischi (CEESAR). Nel dettaglio, il documento afferma che i resti possono essere forniti per 900 euro l’unità e 400 euro se si tratta solo di una “parte anatomica”. Pare anche che i resti dei cadaveri siano stati utilizzati anche per “esperimenti militari”, ad esempio per osservare “cosa succede in un veicolo che salta su una mina”, come ha spiegato a France Info Olivier Gagé, presidente del consiglio scientifico del CEESAR, che afferma che tutti questi esperimenti sono fatti per “proteggere” le persone che potrebbero trovarsi in tali situazioni. CONTINUA A LEGGERE…
Le inchieste per gravi violazioni etiche
Va subito detto che queste pratiche non sono illegali anche se di dubbia moralità. D’altra parte, dopo le interviste con i parenti del defunto, France Info ha notato che le persone che lo hanno fatto con i loro corpi presso la Paris Descartes Medical School non sono state necessariamente informate sull’uso dei loro resti. La divulgazione delle condizioni per preservare i corpi donati alla scienza a Parigi ha spinto il ministro dell’Istruzione superiore, Frédéric Vidal, a ordinare la chiusura del centro di donazione nel 2019. In un rapporto pubblicato il 13 giugno 2020, l’Ispettorato generale degli affari sociali (Igas) e l’Ispettorato generale dell’istruzione e della ricerca sportiva (Igésr) hanno ritenuto l’Università di Paris Descartes responsabile di “gravi violazioni etiche”. Anche un ex istruttore di anatomia che avrebbe lavorato presso il centro donazioni dal 1975 al 2011 sarebbe finito nel mirino delle indagini perchè nella sua casa sono stati trovati ossa umane e gioielli prelevati dai resti.
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