Ripristinate alcune funzioni di cuore e cervello dei maiali un'ora dopo la morte. Lo studio
I ricercatori dell'università di Yale hanno pubblicato un esperimento con il quale sono riusciti a ripristinare alcune funzioni e cellulari di diversi organi dei maiali un'ora dopo la loro morte
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L'esperimento che ha ripristinato delle funzioni molecolari e cellulari di diversi organi nei maiali
Si può tornare in vita dopo la morte? Chiaramente no, eppure alcuni ricercatori sono riusciti a ripristinare delle funzioni molecolari e cellulari di diversi organi come il cervello, il cuore, i reni e il fegato di una decina di maiali un'ora dopo la notte. L'esperimento, condotto da un team di ricercatori dell'università di Yale e pubblicato su Nature, ha come obiettivo quello di provare ad allungare la disponibilità di organi per il trapianto e in terapie contro i danni da ictus e attacchi cardiaci.
Serviranno ulteriori studi
Si tratta di un esperimento entusiasmante, ma gli scienziati mettono le mani avanti: serviranno ulteriori studi per meglio comprendere le implicazioni e le applicazioni di questa scoperta. Ma è senza dubbio un primo passo. Nei mammiferi, una volta morti, si blocca l'afflusso di sangue, vengono mancare ossigeno e nutrienti: questo provoca una serie di eventi a cascate che portano alla morte cellulare. In realtà sono già in uso metodi per preservare i tessuti di singoli organi, come il cervello.
Un esperimento simile pubblicato pochi anni fa
Gli stessi ricercatori, guidati dal professore di Neuroscienze Nenad Sestan, avevano pubblicato tre anni fa la scoperta della tecnologia BrainEx, che era riuscita a riattivare i neuroni del cervello di 32 maiali a 4 ore dalla morta (senza ripristinare l'attività elettrica dei neuroni, associata alla coscienza e ai sensi). Il nuovo studio, come riporta Repubblica.it, va oltre e prevede l'applicazione di una simile tecnologia a tutto il corpo degli animali: questo sistema si chiama OrganEx.
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L'applicazione sull'uomo è molto lontana nel tempo
Come spiegato da David Andijevic della Yale University, “abbiamo dimostrato che le cellule non muoiono così velocemente come si pensava e che possiamo ripararle a livello molecolare. Con questo sistema cuore, cervello, fegati e reni hanno recuperato parzialmente alcune funzioni cellulari: “Le cellule erano infatti vive, quelle del cuore si contraevano. Abbiamo anche osservato dei movimenti del collo e della testa dei maiali durante l'esperimento, non sappiamo esattamente perché, visto che erano sotto anestesia e non coscienti", ha spiegato Sestan. Stephen Latham, altro autore della ricerca, ha dichiarato che “l'applicazione sull'uomo è molto, molto lontana nel tempo".
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
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02 Ottobre 2021 | ore 10:41