Scoperta una variante genetica del Covid che resiste all'infezione grave

La nuova variante genetica appena scoperta sarebbe in grado di resistere al virus: ecco i risultati di uno studio

Coronavirus- Foto Pixabay
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La variante genetica in qustione deriverebbe da un segmento del Dna ereditato dai Neanderthal

Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori svedesi, una variante genetica sarebbe in grado di proteggere dalla forma più grave di infezione da covid. Questo dimostra ancora una volta come la genetica sia in grado, dopo l'infezione, di influenzare il grado di pericolosità della malattia. I risultati della ricerca condotta a livello internazionale da un gruppo di ricercatori della Karolinska Institute in Svezia, sono stati pubblicati sulla rivista Nature Genetics. La ricerca è partita da uno studio precedente condotto su un gruppo di individui di origine europea, dal quale si era scoperto che, in alcuni di questi soggetti, un segmento del DNA era in grado di ridurre del 20% il rischio di ammalarsi in modo grave dopo l'infezione da covid. Da leggere anche Coronavirus, ecco le regioni che finiranno in zona arancione e zona rossa.

Cosa è stato scoperto

La particolarità di questo pezzo di segmento del DNA è che è ereditato dai Neanderthal e non presente nelle persone di origine africana. Dagli studi condotti analizzando il DNA di soggetti africani si è scoperto che una piccolissima parte di quella regione del DNA neanderthaliano era presente anche nel loro. Questo ha permesso ai ricercatori di scoprire che africani ed europei avevano la stessa protezione permettendo di scoprire quella piccola variante genetica in grado di influire sull'andamento della malattia. Per studiare meglio questa variante genetica, gli studiosi si sono concentrati solo su soggetti africani, individuando quella variante unica del DNA in grado di contrastare gli effetti del covid.

Come è stato condotto lo studio

Per condurre lo studio sono stati tenuti sotto controllo circa 2800 pazienti ospedalizzati e 130.000 non ospedalizzati tutti di origine africana. Il risultato è stato sorprendente, considerato che nell'80% dei casi è stati riscontrata la variante genetica in grado di proteggere dalla forma più grave della malattia. Secondo Brent Richards, professore presso la McGill University di Canada e ricercatore al Lady Davis Institute del Jewish General Hospital, che ha collaborato con i ricercatori svedesi, la comprensione dei fattori di rischio legati alla genetica sono di fondamentale importanza per la scoperta di nuove cure e nuovi farmaci sempre più mirati e in grado di combattere le conseguenza da infezione da covid 19. CONTINUA A LEGGERE…


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Gli altri pareri degli esperti

Anche Hugo Zeberg, assistente professore presso il Dipartimento di Neuroscienze del Karolinska Institutet è del parere che solo una collaborazione a livello internazionale può portare a dei risultati nella lotta al covid. Basti pensare che la maggior parte degli studi sono condotti su soggetti di origine europea e se non si fosse spostato l'orizzonte di ricerca anche alle persone del continente africano, non si sarebbe arrivati a questa importante scoperta.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.