Si può morire di caldo? Ecco i veri effetti delle alte temperature sul corpo umano

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Ecco tutte le complicazioni fisiche che possono nascere a causa del caldo torrido

Il grande caldo sta affliggendo tutta Italia e i cittadini sono in balìa delle temperature torride: da diverse settimane ormai il nostro Paese è nella morsa dell'anticiclone africano, entrato “a gamba tesa" già nel mese di maggio annullando la primavera e generando non pochi problemi a chi soffre maggiormente i 35 e passa gradi centigradi. Sono state tante le chiamate al 118 per malori, in Italia come in altre parti del mondo, ma è davvero possibile morire di caldo (senza altre complicazioni)? Ecco la verità su questo scenario e le complicazioni fisiche che possono essere generate dalle altissime temperature climatiche, come riportato da Focus.it.

Le conseguenze del caldo sul corpo umano

Innanzitutto il grande caldo causa sudorazione con conseguente perdita di sali minerali, oltre alla dilatazione dei vasi sanguigni e alla diminuzione della pressione (in questo modo il cuore deve fare più fatica per far arrivare il sangue fino alle estremità del corpo). Tutto questo, a livello sintomatologico, si traduce in giramenti di testa, vertigini, nausea, crampi muscolari, senso di spossatezza, mal di testa, stanchezza e addirittura infarto (quest'ultimo solo se la pressione scende troppo). Questi sono tutti problemi fisici superabili in pochi istanti, soprattutto se ci si idrata abbastanza.. e allora come si giustificano le numerose vittime di caldo che si registrano ogni anno?

Ecco chi può morire di caldo

Alcune medicine possono aumentare i rischi causati dal caldo: chi assume diuretici, che favoriscono la perdita di liquidi, o farmaci contro l'ipertensione rischia dunque di morire letteralmente a causa di afa e umidità. Allo stesso modo alcuni farmaci utilizzati per il trattamento dell'epilessia o del morbo di Parkinson possono ridurre la sudorazione e quindi la capacità del corpo di termoregolarsi. Il consiglio in questi casi, dunque, è di consultare il proprio medico di fiducia (oltre che evitare di uscire nelle ore più calde, specie se si tratta di persone anziane). CONTINUA A LEGGERE…

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