Siccità, ecco come i cereali riescono a combatterla secondo un nuovo studio

Ecco come i cereali riescono a contrastare la siccità secondo una nuova ricerca scientifica condotta anche da studiosi italiani.

Siccità, ecco come i cereali riescono a combatterla secondo un nuovo studio (Foto Pixabay)
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Siccità, ecco come i cereali riescono a combatterla secondo un nuovo studio. Tutti i dettagli

In questo momento il problema della siccità in Italia si sta facendo sentire, specie nel settore dell'agricoltura. Come reagiscono le colture alla mancanza di acqua piovana? Non tutte allo stesso modo. Ad esempio i cereali riescono a combatterla abbastanza bene secondo una nuova ricerca scientifica. I ricercatori hanno infatti scoperto il gene che regola la lunghezza delle radici delle piante. Con le radici più lunghe diventano anche più resistenti alla siccità. Vediamo di seguito i dettagli.

La ricerca

La scoperta è stata pubblicata sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas). Hanno collaborato allo studio diversi gruppi di ricerca dell'Università di Adelaide in Australia, dell'Università di Nottingham, in Gran Bretagna, della Penn State University, negli Usa e dell'Università di Bologna, in Italia. Gli studiosi hanno scoperto che nel grano e nell'orzo esiste un gene che regola la crescita delle radici delle piante. Si chiama EGT1 e potrà essere utilizzato in futuro per sviluppare nuove varietà di cereali con radici più profonde e meno sensibili alla siccità e alla mancanza di nutrienti, come riporta l'Ansa. In questo modo i cereali potranno resistere agli effetti del cambiamento climatico.

La scoperta

I ricercatori hanno scoperto che le piante in cui è disattivato il gene EGT1 sviluppano radici con un angolo di crescita più ripido. Lo spiega la prima autrice dello studio, Haoyu Lou dell'Università di Adelaide. Le radici si comportano come se fossero ancora più sensibili alla forza di gravità e non riescono più a crescere verso l'esterno ma crescono verso il sottosuolo. La loro capacità di assorbire acqua e nutrienti dai diversi strati del suolo cambia, vediamo in quale maniera.

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Le radici più profonde

Le radici poco profonde catturano meglio il fosfato che si accumula negli strati più superficiali del suolo, mentre le radici che vanno in profondità sono migliori per cercare acqua e nitrati. Sono importanti anche per aiutare a raccogliere il carbonio più in profondità nel terreno.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.