Siti del governo sotto attacco da parte degli hacker filorussi di "noname": colpiti i siti dei Trasporti, Esteri e Difesa

La diffusione dei botnet rimane l'incubo più grande perchè potrebbe mettere a repentaglio il funzionamento di importanti siti istituzionali

Malware, immagine di repertorio fonte Pixabay.
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Diversi siti istituzioni sono finiti ancora una volta nel mirino degli hacker russi: l'intervento della cybersicurezza nazionale ha limitato i danni

Una nuova serie di attacchi informatici da parte, si presume, di hacker russi, ha interessato i siti di alcuni enti istituzionali, oltre che del Ministero dei Trasporti e dell'Atac. Il nuovo attacco che ha messo fuori uso i sistemi telematici porta la firma degli hacker filorussi noname057(16). Interessati anche il sito della Camera dei Deputati e dei ministeri di Difesa ed Esteri, oltre al sito ufficialie di Aeroporti di Bologna e Atm.

Le rivendicazioni sul canale Telegram di noname

Nonostante tutto, anche grazie all'intervento del nucleo di polizia postale, i siti sarebbero in grado di funzionare anche se con qualche limitazione. Sul loro canale Telegram gli hacker hanno parlato dei 20 militari ucraini addestrati in Italia sul sistema antimissile Samp-T citando altresì l'intervento di ieri di Giorgia Meloni che avrebbe espresso la propria contrarietà ad avviare negoziati sull'Ucraina.
Si tratta di attacchi di tipo Ddos (Distributed denial of service) che mirano a mettere fuori uso i siti istituzionali.

Gli hacker hanno dileggiato la figura del capo della cybersicurezza nazionale

Il gruppo hacker 'noname' sul proprio sito ha pubblicato la solita immagine ironica di un orso che saluta accanto al simbolo della Repubblica italiana con la citazione di Bruno Frattasi, il noto capo della cybersicurezza nazionale con la scritta «Frattasi wère coming». L'esperto di cybersicurezza, Pierluigi Paganini, nella sua intervista all'Ansa, si è detto preoccupato per la grande frequenza con la quale si stanno verificando questi attacchi ad alcuni siti istituzionali strategici. CONTINUA A LEGGERE


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L'incubo dei Botnet

«Si sta osservando – ha ravvisato Paganini – una crescita di alcune 'botnet' di recente genesi e che potrebbero essere utilizzate anche da gruppi pro-Russia negli attacchi. La concomitanza di questi eventi non deve essere sottovalutata». Le botnet, come ha avuto modo di spiegare lo stesso esperto, non sono altro che gruppi di macchine compromesse attraverso le quali gli hacker possono condurre attività malevole, compresi gli attacchi DDoS. Paganini ha citato soprattutto il botnet HinataBot «nata ad inizio anno e che mostra capacità offensive e di crescita che preoccupano».

Se la situazione non dovesse cambiare, ha spiegato Paganini, gli hacker potrebbero creare gravi difficoltà al funzionamento di siti strategici, poiché queste macchine potrebbero essere 'noleggiatè da attori di vario tipo “con finalità estorsiva”.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.