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Martedì 21 Gennaio
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Strane macchie trovate nelle profondità della Terra dove non dovrebbero trovarsi: le possibili spiegazioni

Secondo gli scienziati potrebbe trattarsi di materiale antico, ricco di silice, presente fin dalla formazione del mantello circa 4 miliardi di anni fa

Strane macchie trovate nelle profondità della Terra dove non dovrebbero trovarsi: le possibili spiegazioni
Terra foto PxHere

Si tratta di resti di placche tettoniche, enormi masse di roccia più fredde e con una densità maggiore rispetto al mantello inferiore circostante

Una equipe di scienziati che lavora per l’università svizzera ETH di Zurigo e del California Institute of Technology ha impiegato delle onde per scoprire pezzi di placche terrestri in luoghi in cui in realtà non dovrebbero trovarsi. Si tratta di onde sismiche che sono in grado di rivelare in modo fedele cosa accade all’interno del nostro pianeta. Gli scienziati hanno fatto leva sul potenziale del supercomputer Piz Daint per elaborare i dati di ogni tipo di onda sismica emessa dal nostro pianeta, consentendo di redigere una mappa molto più dettagliata del suo mantello inferiore.

Di cosa si tratta

Ciò che gli scienziati hanno identificato sono resti di placche tettoniche, enormi masse di roccia più fredde e con una densità maggiore rispetto al mantello inferiore circostante. Sappiamo che frammenti della nostra superficie tendono a sprofondare all’interno del mantello terrestre quando perdono terreno nella collisione tra placche nota come subduzione. In genere però questi frammenti tendono a rimanere in superficie e non vengono assorbiti all’interno della Terra in maniera così profonda. Ecco dove risiederebbe la vera anomalia che ha sorpreso gli scienziati.

I modelli illustrati dagli scienziati

Il nuovo modello ad alta risoluzione ha evidenziato la presenza di enormi masse simili a placche in tutto il mondo, lontane da qualsiasi zona di subduzione conosciuta nella recente storia geologica. Ne sono state individuate alcune anche sotto l’Oceano Pacifico occidentale. Come ha spiegato uno degli scienziati che ha eseguito gli studi, Thomas Schouten dell’ETH di Zurigo “queste zone nel mantello terrestre sono molto più diffuse di quanto si pensasse in precedenza”. Schouten pensa che questi inspiegabili pezzi nel mantello inferiore potrebbero avere origini diverse, non necessariamente subduzione tettonica.

Le possibili conclusioni

Secondo una prima valutazione potrebbe trattarsi di materiale antico, ricco di silice, presente fin dalla formazione del mantello circa 4 miliardi di anni fa e sopravvissuto nonostante i movimenti convettivi nel mantello, oppure di zone in cui rocce ricche di ferro si accumulano come conseguenza di questi movimenti del mantello nel corso di miliardi di anni. Ovviamente si tratta solo di congetture perchè serviranno ulteriori modelli ancora più precisi per poter comprendere a fondo la struttura di queste placche anomale. La ricerca è stata pubblicata su Nature’s Scientific Reports.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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