Summit di IBM è il supercomputer assemblato per dare scacco matto al Coronavirus

IBM ha deciso di mettere in campo Summit, il supercomputer più potente al mondo, per contrastare in modo efficace il Coronavirus

IBM schiera il supercomputer summit per contrastare il coronavirus - phys.org
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Anche IBM si schiera contro il Coronavirus e mette a disposizione un supercomputer in grado di individuare composti che possono fermare il Covid-19

Si chiama Summit il supercomputer assemblato e messo in campo da IBM e grazie al suo aiuto i ricercatori sono già riusciti ad individuare più di 70 composti in grado di interferire con il Coronavirus. Questa macchina è la più potente al mondo, tanto da trovarsi al vertice della Top500 dei computer ed è installato in Tennesse presso l'Oak Ridge National Lab. Grazie all'impegno dei ricercatori, unito alla potenza di Summit, è stato possibile simulare circa 8.000 composti che possono influire sul processo di contagio del Coronavirus. Tutto questo è stato possibile con la potenza di calcolo di Summit, che raggiunge i 200.000 TeraFLOPS di potenza massima e possiede quasi 2,5 milioni di core.

Il supercomputer

Dal 2018 in avanti Summit si è confermato come il supercomputer più potente a livello globale, superando il suo predecessore Sierra. Le capacità di elaborazione di Summit corrispondono alla potenza di circa un milione di PC di fascia alta e, in soli due anni, la creazione di IBM ha permesso di portare avanti ricerche in campi che vanno dalla comprensione delle origini dell'universo alle missioni spaziali. Questo non significa che con l'intervento di Summit la crisi si risolverà in meno tempo, ma sicuramente può aiutare la ricerca scientifica aumentando le speranze di individuare una cura per il Coronavirus.

L'aiuto offerto da Summit

I composti individuati dal supercomputer Summit vengono presi e messi in contatto con il virus, in ambienti controllati come quelli di laboratorio. Questo serve a capire come il Coronavirus reagisce a questi composti e l'aiuto offerto da Summit può ridurre il numero di variabili. Inoltre IBM spiega che: “Anche avvalendoci di Summit il traguardo non è così vicino”. Anche perché ogni variabile è composta milioni di dati unici e quindi calcolarli tutti solo con l'apporto umano non sarebbe possibile.


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Summit non è solo

Summit comunque non è il solo supercomputer che ha contribuito a rendere più facili situazioni di crisi. Infatti agli inizi del 2000, un altro computer IBM, Blue Gene ha dato un enorme contributo alla ricerca sul genoma umano. Blue Gene è stato in grado di simulare la nostra corteccia cerebrale che contiene più di un miliardo di neuroni.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.