Tegola Huawei, Google sospende gli aggiornamenti agli smartphone: addio Gmail e Google Store?
Clamorosa decisione di Google nei confronti di Huawei: ecco cosa succederà e tutti i dispositivi a rischio
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Google sospende aggiornamenti per smartphone Huawei: cosa sta succedendo
Incredibile provvedimento di Google nei confronti di Huawei: il colosso di Mountain View ha deciso di sospendere gli aggiornamenti per smartphone e tablet prodotti prossimamente dall'azienda di telefonia cinese. Come spiegato dall'agenzia di stampa Reuters e riportato da Repubblica.it, alla base di questa scioccante presa di posizione di Google c'è un motivo politico ben preciso che però ora rischia di scatenare l'ira di migliaia di utenti Huawei e, ancor più grave, pesanti conseguenze per l'azienda.
Il motivo della sospensione degli aggiornamenti
Il motivo della “scure" di Google su Huawei è l'inserimento dell'azienda cinese nella blacklist di Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti d'America: tra il suo paese e la Cina, infatti, non è un buon periodo dal punto di vista dei rapporti, delle trattative commerciali e per via della “guerra" sulla realizzazione delle reti 5G che vede protagoniste queste due nazioni. Perciò, dunque, Trump ha deciso di dare un altro schiaffo alla Cina, a Huawei e (ahimé) a tutti i suoi utenti. Ma cosa succederà in concreto?
Gmail, Google Play Store e software Android a rischio
Lo scenario che si profila è che tutti i dispositivi Huawei d'Europa e degli USA che saranno lanciati nei prossimi mesi e anni non riceveranno più aggiornamenti sulle app di Google, su tutte Gmail e Google Play Store, tra le più utilizzate al mondo. Questo problema, che non riguarda la Cina in quanto questi servizi non sono attivi nel paese asiatico, rischia di compromettere milioni di smartphone Huawei e, alle lunghe, renderli “inutili" perché privi di strumenti utili sia per lavorare che per il tempo libero. Ma non è tutto: il problema sarebbe anche il sistema operativo Android, con Huawei costretta a proporre soltanto la versione Aosp del software, quella con licenza open source, molto più limitata di quella tuttora in funzione negli smartphone Huawei.
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La replica di Huawei: “Continueremo a fornire aggiornamenti"
Huawei ha però prontamente replicato al provvedimento di Google e Donald Trump. Ecco il comunicato dell'azienda apparso sull'account ufficiale Twitter: “Huawei ha dato un contributo sostanziale allo sviluppo e alla crescita di Android in tutto il mondo. Essendo uno dei principali partner globali di Android, abbiamo lavorato a stretto contatto con la loro piattaforma open source per sviluppare un ecosistema che ha avvantaggiato sia gli utenti che l'industria". “Huawei – prosegue la nota – continuerà a fornire aggiornamenti di sicurezza e servizi post-vendita a tutti gli smartphone e tablet Huawei e Honor esistenti che coprono quelli già venduti o ancora disponibili a livello globale. Continueremo a costruire un ecosistema software sicuro e sostenibile, al fine di fornire la migliore esperienza a tutti gli utenti a livello globale".
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La rassicurazione per gli utenti Huawei e la posizione del governo cinese
L'azienda cinese ha voluto poi precisare che tutti coloro in possesso di uno smartphone o un tablet Huawei potranno continuare ad utilizzare tranquillamente i loro dispositivi e tutti i vari servizi: “Ti assicuriamo che, mentre rispettiamo tutti i requisiti del governo Usa, servizi come Google Play e sicurezza di Google Play Protect continueranno a funzionare sul tuo dispositivo Huawei esistente". E intanto dalla Cina arriva il sostegno del governo nel ricorso contro Google: “La decisione di Google di ritirare la licenza d'uso del sistema operativo Android sui prodotti Huawei – ha dichiarato Lu Kang, portavoce del ministero degli Esteri cinese, e riporta Repubblica.it – che perderebbero così anche l'accesso al Google Play Store e a tutte le applicazioni della stessa Google, rischia di danneggiare gravemente i consumatori. L'Italia in particolare, dato che è il primo Paese in Europa per numero di smartphone e tablet Huawei venduti, rischia di subire le conseguenze più pesanti". Cosa succederà ora?
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
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