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Martedì 12 Novembre
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Telegram avrebbe condiviso i dati degli utenti con un ufficio di polizia tedesco: ecco da dove provengono le accuse

Il Ceo di Telegram ha risposto duramente alle accuse provenute dal noto giornale tedesco, Der Spiegel: ecco cosa sta succedendo

Telegram avrebbe condiviso i dati degli utenti con un ufficio di polizia tedesco: ecco da dove provengono le accuse
Foto Pixabay.com

Condivisione dei dati degli utenti da parte di Telegram alla polizia tedesca, ecco cosa c’è di vero

Che cosa sta succedendo in Germania? Secondo la rivista Der Spiegel, il colosso della messaggistica istantanea Telegram avrebbe condiviso i dati degli utenti con la polizia criminale tedesca. Una accusa molto dura alla quale ha replicato prontamente il CEO, Pavel Durov, giurando di non aver mai compiuto tale azione. Nel suo “j’accuse”, l’autorevole testata giornalistica tedesca ha sostienuto che tra le due parti sia stata stretta un’affiatata collaborazione per sconfiggere il terrorismo e gli abusi sui minori.

Le risposte da parte del CEO di Telegram

Pavel Durov, patron di Telegram, ha rigettato sdegnosamente queste accuse sostenendo che i dati condivisi con le autorità tedesche si limiterebbero solo ai due ambiti sopra menzionati e null’altro. Per gli investigatori risulterebbe ancora ostico ottenere informazioni dalla piattaforma riguardo altre tipologie di crimini, per esempio la condivisione di risorse IPTV capaci di mostrare sport e programmi in modo gratuito. La prova concreta di quanto dichiarato dal magnate russo è il duro scontro con il Cremlino verificatosi nel 2018.

Il confronto telefonico con il Ministero degli Interni tedesco

Tra Pavel Durov e il Ministero degli Interni tedesco c’è inoltre stata una recente conversazione telefonica, la quale si è svolta in maniera amichevole. Durante il suddetto scambio di vedute, entrambi hanno sostenuto a gran voce l’importanza di collaborare per individuare e contrastare le associazioni criminali che solitamente operano anche tramite Telegram, oltre ad altre piattaforme di messaggistica, per mettere a punto i propri loschi piani. Al fine di raggiungere tale scopo in modo più efficiente, è stato addirittura creato un indirizzo di posta elettronica attraverso il quale le istituzioni tedesche informano Telegram ogni volta che identificano un contenuto di natura fuorilegge. CONTINUA A LEGGERE…

La guerra dichiarata contro i gruppi estremisti e terroristi

Questo provvedimento non è ancora sufficiente per far sì che il Governo intervenga puntualmente per bloccare le azioni dei gruppi estremisti. Attualmente solo in Germania vengono monitorati circa tremila gruppi e canali di estrema destra volti a diffondere contenuti di natura terroristica e ideologie basate sul complottismo. Le piattaforme social rimangono ancora un ricettacolo di cospirazione e malaffare per molti gruppi e offrono la sponda per consentire di comunicare in maniera del tutto anonima e fuori da ogni controllo. Ecco perchè è importante che chi gestisce queste piattaforme, si adoperi affinchè vengano stanate queste associazioni che perseguono il malaffare e rappresentano una costante minaccia per la collettività.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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