TikTok, secondo alcuni esperti potrebbe avere conseguenze nefaste per la salute mentale degli adolescenti: gli studi scientifici effettuati
Il social network TikTok in pochi anni è stato in grado di raggiungere e di attirare l’attenzione di oltre un miliardo di utenti, anche per via delle sue caratteristiche uniche e della sua originalità. Gli esperti però, come riporta un articolo pubblicato sul The Guardian, hanno manifestato tutta la propria preoccupazione sull’impatto che questi social media possano avere sulla salute mentale, soprattutto dei più giovani. Il ricercatore Philippe Lorenz Spreen che lavora presso il Max Planck Institute for Human Development di Berlino, ha rilasciato un’intervista al The Guardian in cui ha manifestato tutto il proprio imbarazzo per il fatto che si sappia poco di Tik Tok e dei suoi possibili effetti.
L’opinione degli esperti
La ricerca spesso è in ritardo rispetto all’industria, ha spiegato Lawrence Spreen, e questo è un esempio di un caso in cui potrebbe diventare un problema grosso. Si tratta di un social network molto diffuso in tutto il mondo, soprattutto negli Stati Uniti, dove il 16% dei ragazzi la usa quasi costantemente mentre il 60% ha raccontato di utilizzarla anche se sporadicamente. Addirittura il 60% dei teenagers la usa costantemente. Michael Rich, un pediatra che studia l’impatto della tecnologia sui bambini al Boston Children’s Hospital, ha spiegato l’importanza di comprendere la funzionalità di queste piattaforme, per capire anche come sono cambiati gli schemi e per prendere decisioni informate su come vanno aiutati i giovani a capire come usare in maniera ponderata e consapevole queste piattaforme social.
Gli studi scientifici che preoccupano
Sono ormai tantissimi gli studi scientifici che hanno manifestato grande preoccupazione per l’impatto di questi social sulla salute mentale dei più giovani soprattutto. Nel 2021 una ricerca interna su Instagram resa pubblica da Frances Haugen, ha evidenziato i drastici impatti sulla salute mentale da parte di Instagram sugli utenti adolescenti, contribuendo ad aumentare i tassi di disturbi alimentari tra le ragazze adolescenti. Da questo studio infatti era partito l’allarme per la richiesta di una regolamentazione più forte o di un giro di vite sull’uso di queste piattaforme social. Fra l’altro non si può negare che TikTok ospiti contenuti dannosi per la salute mentale e comportamentale dei più giovani. CONTINUA A LEGGERE..
Come funziona la piattaforma
Questa piattaforma social ottimizza in gran parte i contenuti per minuti e ore di visualizzazione, piuttosto che dare la priorità ad altri parametri come click e coinvolgimento preferiti dalla maggior parte delle piattaforme di social media. Gli sviluppatori di TikTok hanno implementato un algoritmo unico e una pagina di destinazione che segna il passaggio più estremo mai visto da un feed cronologico a un feed algoritmico. Ancora però non si conoscono i danni che questo modo di operare possa fare al cervello degli utenti. Gli studi dimostrano che quando i feed cronologici vengono scartati a favore del contenuto suggerito, l’algoritmo spesso dà origine a visualizzazioni più estreme. Un rapporto del 2021 ha evidenziato come oltre 70% dei contenuti “estremisti” trovati su YouTube è stato consigliato agli utenti dall’algoritmo. Un sistema che incentivano gli utenti a condividere e catturare l’attenzione dei contenuti che vengono valorizzati dal feed.
Tik tok negli ultimi anni si è reso anche protagonista della propaganda di sfide pericolose a cui l’algoritmo ha dato origine. Un esempio fondamentale è stata la sfida “Benadryl” in cui i partecipanti hanno assunto la grande quantità di antistaminici affinché producessero effetti allucinogeni. Una sfida che si è conclusa anche con la morte di un giovane. Lo stesso dicasi per la sfida del blackout che ha portato alla morte diverse ragazze. Non sempre, quindi, i criteri utilizzati nella scelta degli algoritmi si sono rivelati salutari dal punto di vista psicologico, soprattutto per gli utenti più deboli e fragili dal punto di vista mentale. Ecco perché servirebbero studi più approfonditi per comprendere l’impatto di questo social network sulla salute mentale degli utenti.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.