TikTok ancora nel mirino delle istituzioni americane ed europee per aver violato la sicurezza digitale degli utenti: cosa potrebbe accadere?
Ormai da tempo il popolare social network, TikTok, è finito nel mirino delle istituzioni dei paesi occidentali per il modo con cui violerebbe costantemente la privacy degli utenti. Prima il Congresso degli Stati Uniti e poi la Commissione Ue, hanno puntato il dito contro il social cinese anche se da più parti le motivazioni addotte per chiedere il ban sono sembrate perlopiù pretestuose quando non sconfinano addirittura nell’ipocrisia più pura, tenendo conto che questo social non raccoglie più informazioni degli utenti di altri social come Instagram o Facebook.
Il tema caldo della sicurezza digitale
Insomma, pare davvero che l’attacco a Tik Tok nasca solo da ragioni pretestuosamente politiche soprattutto quando si tira in ballo la vecchia questione della sicurezza digitale. Un tema sicuramente importante che dovrebbe essere affrontato a 360 gradi e non ponendosi come unico bersaglio il social network cinese. Servirebbe un quadro normativo molto più chiaro ed esplicativo che sia in grado di impedire ad ogni piattaforma social di “sbirciare” nella vita degli utenti per secondi fini, spesso legati a pura propaganda politica.
ByteDance ha rivendicato la propria autonomia dal governo cinese
Sappiamo che TikTok appartiene alla società ByteDance con sede a Pechino. Non è un mistero, la Cina censura Internet e controlla gli utenti. Tik Tok ha sempre rivendicato il fatto che “il Partito Comunista Cinese non ha né il controllo diretto né indiretto di ByteDance o TikTok”, sostenendo anche che il 60% dell’azienda è di proprietà di investitori istituzionali globali. E’ anche vero che nel corso degli anni si sono verificati alcuni fatti inquietanti che hanno dimostrato come il governo cinese, attraverso TikTok, controlli e spii gli utenti meno disciplinati in maniera costante. Emblematico il caso scoppiato poco prima di Natale, quando un’indagine interna di ByteDance, ha rilevato come i dipendenti siano stati in grado di spiare alcuni giornalisti accedendo ai loro indirizzi IP e ai dati degli utenti. Il pretesto fu quello di scardinare una fuga di notizie all’interno dell’azienda. CONTINUA A LEGGERE…
I divieti imposti da Usa e Ue
Negli ultimi tempo le istituzioni americane si sono mosse in maniera decisa per contrastare l’ascesa di TikTok. Il 14 dicembre, il Senato americano ha approvato un disegno di legge, il No TikTok on Government Devices Act che vieterebbe ai dipendenti federali di utilizzare il social sui dispositivi del governo. Lo stesso ha fatto la Commissione Ue che ha approvato un provvedimento che vieta il social sui dispositivi dei dipendenti. Secondo alcuni esperti Pechino addirittura sfrutterebbe camera e microfono mentre gli utenti fanno i video e siano sempre in grado di geolocalizzare gli utenti controllando cosa fanno e cosa dicono.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.