Tsunami, grazie ai campi magnetici sarà possibile rilevare il livello del mare
Le onde ad alta quota creano un campo magnetico molto potente: ecco i nuovi studi sulla previsione degli tsunami
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Tsunami, grazie al monitoraggi dei campi magnetici è possibile prevederli: ecco le nuove certezze della scienza
Quando si è alle prese con un allarme tsunami, anche qualche minuto può fare la differenza. La scienza potrebbe aver trovato una soluzione perfetta per salvare numerose vite in situazioni estreme. Infatti, grazie al monitoraggio in tempo reale dei campi magnetici, le onde anomale possono essere rilevate in tempo reale. I due elementi sono strettamente collegati fra loro e contribuire al salvataggio di numerose vite umane. La ricerca è solo all'inizio, ma l'obiettivo è fare in modo che dati di questo tipo vengano introdotti nei sistemi di prevenzione sugli tsunami. Con tali premesse, salvare intere comunità da una morte quasi certa può essere possibile. Da leggere anche Arriva lo zoom periscopico su iPhone? Ecco le ultime novità
Le speranze e i dubbi
Ancora non si hanno certezze assolute in merito, ma il geofisico giapponese Zhiheng Lin dà una speranza a chiunque sia spesso alle prese con un fenomeno così pericoloso. Lo scienziato ha spiegato di aver osservato le modifiche inerenti al livello del mare, con risultati coerenti rispetto ai dati magnetici a sua disposizione e alla conseguente simulazione teorica. Tutto è nato in seguito a un'analisi approfondita di due tsunami avvenuti sull'isola di Samoa nel 2009 e in Cile l'anno successivo.
Come prevedere gli tsunami grazie al campo geomagnetico
Le onde ad alta quota creano un campo magnetico molto potente, capace persino di anticiparle. Con qualche minuto d'anticipo, dunque, potrebbe essere possibile rilevare la formazione dei cavalloni marini alti diversi metri. La rilevazione del campo magnetico viene determinata dalla profondità del mare, con la prospettiva di segnalare anche modifiche di pochi centimetri. Il ricercatore di geomagnetica Neesha Schnepf sottolinea quanto possa essere importante un'analisi del genere, con la chance di sapere come e quando prepararsi di fronte all'attacco di uno tsunami. Al tempo stesso, la ricerca fa comprendere fino a dove possono spingersi onde simili, con una corretta prevenzione per i luoghi coinvolti. Non tutte le stazioni di osservazione riescono a registrare tali dati, con un funzionamento certificato solo in ambienti molto profondi. CONTINUA A LEGGERE….
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Gli studi proseguono
Ad ogni modo, il lavoro va avanti senza sosta. Ogni piccolo risultato può servire per ridurre gli effetti negativi delle calamità naturali, evitando autentiche devastazioni su larga scala. Gli studi non sono ancora finiti e l'obiettivo è fare in modo che anche uno tsunami risulti meno pericoloso rispetto a quanto si possa immaginare.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
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